Un “eccesso” di morti e tumori nella Terra dei fuochi, dove si registrano dati particolarmente allarmanti tra i bambini per i quali l’eccesso di neoplasie si rileva gia’ all’eta’ di un anno di vita. Il dato e’ contenuto nell’ultimo aggiornamento del progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), relativo al 2016, per i 55 Comuni della Terra dei Fuochi, redatto dall’Istituto superiore di sanita’ (Iss). Il Rapporto riguarda 32 Comuni della Provincia di Napoli e 23 della Provincia di Caserta e conferma come in queste zone – tristemente note per lo smaltimento illegale dei rifiuti – si muore di piu’, si registrano piu’ ricoveri e ci si ammala molto di piu’ di tumore. E l’allarme riguarda in primo luogo proprio i bambini: gia’ nel primo anno di vita vengono colpiti da vari tipi di cancro molto piu’ frequentemente rispetto alla media. Le patologie oggetto dello studio sono state indagate utilizzando tre indicatori: la mortalita’, i ricoveri ospedalieri (disponibili per tutti i 55 Comuni in esame) e l’incidenza dei tumori (disponibile per 17 Comuni della Provincia di Napoli, quelli serviti dal Registro Tumori). La mortalita’ generale “e’ in eccesso – si legge nel Rapporto – rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne”. Varie le neoplasie per le quali si registra un maggiore rischio in queste aree: tumore maligno dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica, del pancreas, del rene e della mammella. Ma l’allarme riguarda innanzitutto i piu’ piccoli: “Eccesso di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori ed eccessi di tumori del Sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di eta’ 0-14 anni – afferma l’Iss parlando di ‘quadro critico’ – sono stati osservati in entrambe le province” di Napoli e Caserta. Ed ancora: l’Iss rileva pure “un’elevata prevalenza alla nascita di malformazioni congenite in aree caratterizzate anche dalla presenza di siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi”. Un altro aspetto rilevante in relazione alla salute infantile, rileva l’Istituto, e’ pero’ pure la deprivazione socioeconomica, con i bambini che vivono in zone povere che risultano i piu’ vulnerabili. Una situazione critica che impone di correre ai ripari. I risultati del piano di sorveglianza epidemiologica hanno infatti evidenziato un “carico di patologie, nell’area in esame, per il quale le esposizioni a emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustione illegale dei rifiuti possono avere svolto un ruolo causale o concausale”. Da qui la necessita’, rilevava l’Iss, di un'”implementazione del risanamento ambientale e l’immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti con il ripristino della legalita’ del ciclo dei rifiuti”
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