“Il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio lotta contro il lavoro nero mentre la ditta di famiglia ha avuto lavoratori al nero?”. La denuncia è stata raccolta dalla trasmissione Le Jene e “arriva dal suo concittadino di Pomigliano d’Arco, Salvatore Pizzo, detto Sasà, che lavorava nell’azienda edile che da trent’anni porta avanti il padre di Luigi, Antonio, prima intestata alla madre Paolina Esposito e confluita poi nel 2012 nell’Ardima srl, di proprietà al 50% del ministro e della sorella Rosalba”. “Salvatore Pizzo – riferisce la trasmissione – è senza lavoro e sbarca il lunario con lavoretti occasionali per mantenere moglie e tre figli. Racconta che Antonio Di Maio, quando il lavoratore si fece male, disse a Sasà di non dire che era successo mentre lavorava per lui: Salvatore era in nero e il padre di Di Maio avrebbe passato così molti guai”.Di Maio ha detto alla trasmissione di voler verificare quanto successo. “Io – ha spiegato – non gestisco direttamente l’azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto e’ grave, verificherò”.
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