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Incendio doloso allo Stir di Santa Maria: arriva il ministro Costa

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Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, alle ore 10.30, effettuerà un sopralluogo presso il maxi impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere, in fiamme da ieri sera. Alle ore 13.00 parteciperà al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza presso gli uffici della Prefettura di Caserta, al quale prenderà parte anche la Regione, per fare il punto della situazione su questa nuova escalation criminale sul fronte dei rifiuti.
La nostra inchiesta sul rogo della Lea srl di Marcianise era la prima ed era una lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Costa per conoscenza al Ministro Salvini pubblicata sul nostro quotidiano solo domenica scorsa. In questa inchiesta avevamo individuato immediatamente due criticità:
1) Le fideiussioni rilasciate alle Regioni che erano solo assicurative e non bancarie e spesso estere.
2) La certificazione antimafia che non era presente nei decreti di assegnazioni degli appalti ma che doveva essere poi prodotta.
3) La tracciabilità tramite gps dei rifiuti
Il Ministro Costa il giorno seguente in un incontro alla Prefettura di Caserta ai margini dell’operazione di ripulist di 4700 tonnellate di gomme abbandonate ci rispose indirettamente così:
“Non ha senso uno Stato di Polizia sull’ambiente ma oltre alla repressione è necessario fare una forte prevenzione. Per questo nel decreto sulle Terre dei Fuochi, parlo volutamente al plurale, inseriremo strumenti come il Daspo preventivo (una sorta di sistema di video-controllo di grosse aree del territori) e norme che aumentino i controlli sulle fidejussioni che le aziende dei rifiuti presentano alle Regioni per essere autorizzate ad operare”.

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“Il sistema delle fidejussioni va rivisto”, ha proseguito il ministro in riferimento anche a quanto accaduto pochi giorni fa a Marcianise, piena Terra dei fuochi, dove un rogo probabilmente doloso si è verificato nell’azienda di rifiuti Lea srl, già sequestrata, con il sindaco di Marcianise Antonello Velardi che ha chiesto alla Regione di incassare la fideiussione presentata dalla società, senza però ricevere risposta.

“È necessario – ha concluso Costa – prevedere in modo preciso e puntuale, cosa che oggi manca, quelle che sono le diverse attività a rischio e i tipi di garanzia da presentare a tutela dei cittadini. Non si possono autorizzare attività in presenza di fideiussioni non attendibili o procurate addirittura all’estero, come spesso è accaduto. Le Regioni devono aumentare i controlli”.

 Gustavo Gentile


Articolo pubblicato il giorno 2 Novembre 2018 - 09:17



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