Tre anni e cinque mesi di reclusione nel carcere di Vallo della Lucania per il padre orco che costringeva la figlia di soli dodici anni a toccarlo nelle parti intime. “Devi crescere – le ripeteva – così diventi brava”. La Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell’uomo di cinquantuno anni di Licusati (frazione di Camerota), e ha dato il via all’esecuzione della sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Salerno. In primo grado era stato condannato a sei anni di reclusione. “Sono stato incastrato da mia moglie” – dichiara l’uomo che ha fin dall’inizio ribadito la sua innocenza. I fatti risalgono al 2009; le indagini partirono dopo la denuncia presentata dalla madre della ragazza, compagna dell’uomo. La donna, come riporta Il Mattino, insospettita dall’improvviso cambio di umore della figlia iniziò ad attenzionare il marito. I sospetti della donna furono confermati quando sorprese il marito in casa mentre si masturbava davanti alla ragazzina. Una situazione comprovata anche da alcuni video mostrati nelle aule dei tribunali durante il processo. La donna ha fornito infatti agli inquirenti delle immagini in cui sarebbe stata chiara la colpevolezza dell’uomo. L’uomo è stato processato e condannato per violenza privata e violenza sessuale. I militari lo hanno arrestato a seguito di un provvedimento cautelare della procura generale della corte d’Appello di Salerno dopo la chiusura del processo di terzo grado.
Subito dopo l’avvio del processo la moglie con la figlia dodicenne e un’altra figlia più grande ha lasciato Licusati. Si sono trasferite in Polonia, paese di origine della donna. Il cinquantunenne, originario di Napoli, ha invece sempre vissuto a Licusati.
Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2018 - 09:07