Napoli. “Questo incontro non è una risposta alle polemiche nate dopo le frasi di Luigi Di Maio sui giornalisti”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte anticipato le domande dei giornalisti prima dell’incontro con i tre cronisti sotto scorta e minacciati dalla camorra, Sandro Ruotolo, Nello Trocchia e Salvatore Minieri, tenutosi in serata a Palazzo Reale a Napoli. “Non vogliamo alimentare polemiche – aveva spiegato Conte – incontro i giornalisti perchè sono persone che con le loro inchieste rischiano la vita tutti i giorni e io credo che sia giusto che abbiano il sostegno delle istituzioni”. “L’incontro che, da massima autorità di Governo, mi fara’ piacere avere con loro vuole testimoniare la vicinanza del Governo alle loro vite professionali e alle loro vite personali e tutto il sostegno morale di cui hanno bisogno”, ha aggiunto. Quello dei giornalisti sotto protezione perchè minacciati dalla criminalità organizzata, ha affermato Conte, “è un numero altissimo, soprattutto in Campania”. “Dobbiamo essere loro vicini perchè se li lasciamo soli, se rimangono isolati, diventano più vulnerabili. Devono avere invece il sostegno del Governo e di tutti noi”. Secondo Conte c’è una precisa volontà del Governo di tenere sempre accesi i riflettori su chi mette a rischio la propria libertà per consentire a tutti di essere informati anche su vicende su cui altrimenti sarebbe facile far cadere un muro di omertà”. Nel corso dell’incontro a Palazzo Reale Conte c’è stato un brindisi ristretto con giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, come il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. “Un brindisi all’articolo 21 della Costituzione – racconta – alla libertà di informare e al diritto di essere informati. In questa simmetria, non ha significato un polo senza l’altro polo”. Nell’incontro il premier ha interpretato l’inedito ruolo di intervistatore, facendo le domande ai giornalisti e scherzando su quanto ha imparato “in questi primi mesi in cui, io che non ci ero abituato, sono stato al centro dell’attenzione dei mass media”. Conte ha sottolineato l’importanza di affrontare l’argomento della criminalità organizzata nel corso della sua giornata in Calabria e Campania dedicata, ha detto, “a momenti che possono sembrare vetrine; ma invece è importante offrire il segnale di una costante attenzione da parte del Governo e questa occasione è destinata a tenere alta la soglia di attenzione. La mia volontà precisa è che i riflettori siano sempre accesi”.
“La libertà di stampa è un pilastro sistema democratico. Nessuno può metterla in discussione e non è mai stato un tema all’ordine del giorno”. Poi, il presidente del Consiglio, ha chiuso con questa frase l’incontro con i giornalisti a Napoli.
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