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“E’ necessario che io sia qui anche perche’ noi siamo sotto infrazione europea proprio a causa dell’inquinamento dei nostri fiumi”. Lo dice a Scafati, nel Salernitano, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che oggi ha partecipato a due iniziative sul tema dell’emergenza del fiume Sarno. “Gia’ paghiamo tasse dalle nostre tasche perche’ la corte di giustizia europea ci ha condannato”, aggiunge, evidenziando di aver “costruito un ottimo rapporto con l’Unione Europea”, e chiarendo che “l’infrazione che vado a gestire a nome del Governo italiano ogni due mesi a Bruxelles, e ci ritorno il 19 e 20 dicembre di quest’anno, ci costa e ci toglie risorse per bonificare e sistemare questi luoghi”. “Anziche’ portare il reporting di quello che facciamo ogni sei mesi alla commissione sulle infrazioni ambientali, io l’ho anticipato e ho detto ‘mi prendo il carico di farlo ogni due mesi’. Il che vuol dire che, mediamente, tre volte all’anno possiamo dimostrare step by step quello che facciamo. Perche’ delle cose le stiamo facendo”, rivendica. L’Unione europea, aggiunge il generale dei carabinieri forestali, “ci dice ‘iniziate un percorso, fatemi un business plan, fatemi capire come vi muovete, datemi un orizzonte e rispettatelo’. Ci chiede banalmente di essere seri, non ci dice non vi do’ i soldi. Perche’ i soldi ce li da’, onestamente 6 miliardi e mezzo dove potevo prenderli? Li ho presi in Europa. E perche’ l’Europa mi ha dato tutti questi soldi? Perche’ ha creduto in questo meccanismo”. Secondo il titolare del dicastero Ambiente, “questo meccanismo sia serio, rigoroso, trasparente”, perche’ l’obiettivo e’ che “la politica italiana deve riappropriarsi del termine trasparenza perche’ ho dei dubbi che questa cosa ci sia stata”. Il ministro, alla platea che chiedeva interventi concreti per fronteggiare l’emergenza ambientale causata dall’inquinamento del Sarno, assume l’impegno “di proporre un patto d’azione” che coinvolga la Regione Campania, i 39 Comuni che insistono sul bacino del corso d’acqua e gli enti d’ambito. E spiega: “Se noi proviamo a fare questo patto d’azione assieme, io lo voglio mettere in capo alla struttura territoriale del governo della Repubblica italiana che si chiama prefettura. E’ li’ il luogo del coordinamento, e’ li’ il luogo della spinta e anche il luogo dove si siede il comitato per l’ordine pubblico e della pubblica sicurezza perche’ e’ li’ il luogo dove i cittadini e le istituzioni trovano casa”. Prima di raggiungere Roma per un impegno, rimarca l’importanza di credere nello Stato, chee “puo’ iniziare un percorso” ma, avverte, “non crediate che questo percorso domani mattina vi risolva il problema. E’ l’inizio di un percorso, e’ l’inizio di un momento storico che ci puo’ dire che i nostri figli e i nostri nipoti abbiano a dire ‘e’ successo tanti anni fa'”.
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