Una folla commossa e silenziosa, con tanti giovani, ha gremito la chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicola la Strada, per dare l’ultimo saluto al 21enne Davide Natale, lo studente della Facolta’ di Ingegneria della Federico II schiacciato e ucciso lunedi’ scorso da un pino a Napoli mentre usciva dall’Universita’. Affranti i genitori e la sorella Noemi, tanto legata a Davide; il padre Giovanni sedeva da solo, a neanche un metro dalla bara, come se non volesse lasciarlo andare, mentre mamma Stefania era su un’altra panca, in lacrime, ma in silenzio. Sulla bara c’era la maglietta del capitano del Napoli, squadra amatissima da Davide, Marek Hamsik, con tanto di dedica. Nell’omelia pronunciata dopo aver letto il passo delle Beatitudini dal Vangelo di Matteo, il parroco Francesco Catrame ha definito il giovane che voleva diventare ingegnere “un angelo”. “Un ragazzo – ha proseguito – strappato troppo presto alla vita, in seguito ad un evento imprevisto delle natura; siamo sgomenti e molto tristi. Ai genitori e alla sorella Noemi dico che Davide non e’ morto, ma si e’ trasformato”. Il sacerdote ha poi letto una lettera inviata dall’Arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo (Davide era nato nella citta’ napoletana), che ha scritto di “una morte amara e tragica”. Prima che finisse la messa, i parenti e gli amici piu’ stretti di Davide hanno voluto salutarlo con testimonianze personali, ricordando “la grandissima passione per il Napoli”, o “per il basket”, che lo aveva portato a diventare ufficiale di gara. “Non scordero’ mai il tuo sorriso contagioso e la capacita’ che avevi di farmi stare bene” ha detto in lacrime un’amica; “i tuoi sogni erano anche i miei”, ha affermato un altro amico nonche’ compagno di universita’ di Davide. Ha preso la parola anche Pietro Salatino, presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II, che ha portato le condoglianze di tutta “la comunita’ federiciana”, promettendo che “Davide non sara’ dimenticato, organizzeremo delle iniziative in sua memoria, anche perche’ e’ un simbolo di come un ragazzo possa impegnarsi e fare bene”. In chiesa anche i componenti del Gruppo Arbitri di Caserta della Federazione Italiana Pallacanestro, che hanno formato due file all’esterno con cui hanno accolto la bara all’uscita; qui l’estremo saluto a Davide con palloncini bianchi e un applauso, poi e’ tornato il silenzio composto carico di dolore, dei genitori e degli altri familiari. Il sacerdote ha letto una lettera inviata dall’Arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, per Davide che era nato proprio li’ e che nella citta’ in provincia di Napoli era stato battezzato. Prima che finisse la messa, i parenti e gli amici piu’ stretti di Davide hanno voluto salutarlo con testimonianze personali, ricordando “la grandissima passione per il Napoli e per il basket. Non scorderemo mai il tuo sorriso contagioso e la capacita’ che avevi di farmi stare bene. I tuoi sogni erano anche i nostri”. Proseguono intanto le indagini della Procura di Napoli per disastro e omicidio colposo. L’inchiesta e’ al momento contro ignoti, ma i carabinieri hanno gia’ acquisito i documenti sulla manutenzione degli alberi presenti all’interno del Cnr di Fuorigrotta, li’ dove c’era il pino che e’ crollato addosso al 21enne che era appena luscito dalla facolta’ di Ingegneria dove studiava da due anni.
Gustavo Gentile
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