La Corte di Cassazione chiude il procedimento giudiziario per due omicidio commessi nell’ambito della faida interna al clan dei Casalesi, confermando quasi in toto la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, accogliendo solo in parte il ricorso di un imputato che ottiene uno sconto di pena di due anni. Ufficializzate dunque le sentenze a 30 anni per Giovanni Letizia, 38 anni di Aversa, e Franco Letizia, 41 anni di Aversa; 22 anni per Nicola Verolla, 62 anni di Lusciano; 12 anni per Antonio Verde, 38 anni di Aversa; 24 anni per Luigi Grassia, 45 anni di Casal di Principe (che ha ottenuto lo sconto di due anni).
Il procedimento giudiziario riguarda due agguati di camorra avvenuti tra il 2001 ed il 2002 a Villa Literno e Castel Volturno che hanno causato la morte di Augusto Negri e Carmelo Giardina. Secondo quanto ricostruito l’omicidio di Negri fu una vendetta contro gli scissionisti di Cesare Tavoletta, che aveva importunato la convivente di uno della famiglia Bidognetti, ma anche da alcune iniziative concorrenziali nel traffico di droga che non erano state “gradite” dal gruppo del boss. L’agguato fu preparato in una masseria e realizzato nel piazzale della stazione ferroviaria di Villa Literno. L’omicidio di Carmelo Giardina, invece, avvenne nel gennaio 2002 in un bar di Castel Volturno: la vittima fu colta di sorpresa dai killer che si erano appostati in un’area retrostante un altro locale vicino a quello della vittima. Lo stesso procuratore generale aveva presentato ricorso contro le assoluzioni di Giosuè Fioretto (55 anni di Napoli) ed Armando Letizia (65 anni di Casal di Principe), ma entrambe le assoluzioni sono state confermate dai magistrati.
Gustavo Gentile
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