“Siamo la diciannovesima squadra al mondo, non abbiamo debiti con le banche, siamo un modello virtuoso. Forse non riusciremo a battere la Juventus, chi lo sa, ma con quel fatturato, dieci scudetti li avrei vinti anch’io. Noi spesso ci siamo andati molto vicini”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a margine di un convegno a Napoli. Il patron azzurro ha approfondito anche la questione del San Paolo e i diversi rapporti con Regione Campania e Comune di Napoli: “Vedo una Regione molto attiva. Avevo detto che cambiare la pista era inutile, ho pregato il presidente della Regione di mettere a disposizione altri 15 milioni per i bagni e per i sediolini ed e’ avvenuto. Ora devo andare al San Paolo per la storia dei sediolini, non cambiamoli quando stiamo giocando”. Sui rapporto con l’amministrazione de Magistris, De Laurentiis ha detto: “Il Comune mi chiede 1 milione e 800mila all’anno e io non ho firmato la convenzione e sono andato a domanda individuale. Non ho firmato perche’ non mi sono stati restituiti i soldi dei tornelli. Si e’ creata una situazione urticante perche’ in qualche modo non si e’ mai voluto trovare un modo signorile di risolvere il problema con una stretta di mano. Mi sembra assurdo che il Comune non faccia mai i lavori e che se io devo invitare a cena i signori del Psg o del Liverpool mi debba invitare una cena facendo venire un camion con la cucina dentro e creare qualcosa in cui non faccio vedere le situazioni del San Paolo”. “Dal 1990 allo Stadio San Paolo non e’ stato fatto nulla. Noi ci troviamo con uno stadio con una sovrastruttura brutta dal punto di vista estetico ma anche traballante. Un milione di viti mai registrate”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis riferendosi alla copertura dello stadio San Paolo. “Il San Paolo non e’ lo stadio che vorrei – ha aggiunto De Laurentiis a margine del suo intervento al convegno organizzato dalla Fondazione Pro a Napoli – quando dico vado altrove, intendo dire che ci metto 2 secondi a comprare i terreni e a fare uno stadio in 18 mesi, poi mi rendo conto che il San Paolo e’ lo stadio di Maradona, Maradona e’ l’unica parte importante di un passato calcistico napoletano e non vorrei dimenticarlo”.
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