La Gdf di Sondrio, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Milano, ha eseguito un sequestro preventivo di disponibilita’ finanziarie e immobili per un totale di circa 22,4 milioni di euro, cifra che corrisponde all’ammontare di una presunta frode fiscale. Frode che sarebbe stata messa in atto da dodici legali rappresentanti di 17 societa’ (sei con sede in Lombardia, otto a Roma e tre a Napoli), un’altra persona e tre commercialisti, tutti indagati per “indebita compensazione di crediti Iva inesistenti”. Il sequestro e’ stato disposto dal gip di Milano Manuela Cannavale, su richiesta del procuratore aggiunto Riccardo Targetti e del pm Luigi Luzi. I tre professionisti indagati, secondo le indagini, non si sarebbero limitati “alla sola fraudolenta attestazione dell’esistenza dei crediti tributari”, ma anche a “fornire supporto e indicazioni agli altri indagati su come frodare il fisco”. I crediti Iva inesistenti, che avrebbero permesso agli indagati di “scomputare dai tributi e contributi che avrebbero dovuto versare all’erario un importo di circa 23 milioni di euro”, sarebbero derivati da una societa’ milanese per il cui fallimento due degli indagati sono stati anche accusati di bancarotta fraudolenta aggravata. Le indagini hanno permesso di ricostruire una sofisticata “frode da riscossione” fiscale e contributiva che, tra crediti Iva inesistenti, indebite compensazioni e omessi versamenti, ha creato un danno totale all’Erario di 70 milioni di euro.
Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2018 - 14:32