Avellino. E’ tornato in liberta’ il capo dell’Ispettorato regionale del Lavoro di Napoli Renato Pingue, agli arresti domiciliari da una settimana per effetto di una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Avellino. Pingue, 62 anni, ha ottenuto la remissione in liberta’ dal tribunale del Riesame di Napoli ritenendo insussistenti le esigenze cautelari rispetto all’inchiesta che lo vede coinvolto per aver compiuto un atto contrario ai doveri d’ufficio. Pingue infatti avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio ingegnere presso un’azienda di Avellino, la Capaldo Spa, omettendo di consegnare della documentazione utile ai dipendenti di quell’azienda che non avrebbero cosi’ potuto far valere i loro diritti. Pingue si e’ difeso dall’accusa di aver ammorbidito i controlli su quell’azienda, sostenendo al contrario di aver sanzionato comportamenti scorretti quando era alla direzione provinciale dell’Ispettorato del lavoro di Avellino. Nell’ambito della stessa inchiesta, nei confronti dell’imprenditore Gerardo Capaldo e’ stato disposto il sequestro di beni, conti correnti bancari in particolare, per circa 2 milioni di euro.
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