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Contratti falsi per ottenere e rivendere smartphone, 3 indagati

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Ha attivato contratti all’insaputa dei ‘clienti’. Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Napoli, i carabinieri a Ischia hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di dimora sull’isola a carico del titolare di una rivendita di telefonia mobile gia’ destinatario il 24 marzo 2017 di una misura di custodia cautelare in carcere con il beneficio dei domiciliari e poi condannato a 2 anni di reclusione per frode. L’uomo, con altri due indagati, deve rispondere di sostituzione di persona, indebito utilizzo di carte di credito, simulazione di reato e false attestazioni a pubblico ufficiale. Le indagini hanno avuto inizio a gennaio scorso con una denuncia contro ignoti sporta da un ischitano che aveva ricevuto per posta una fattura di un gestore mobile grazie alla quale aveva scoperto l’attivazione di un’utenza a suo nome senza averne fatto richiesta; l’utenza era abbinata ad un’offerta commerciale che prevedeva l’assegnazione di un costoso smartphone, mai ordinato e mai ricevuto, da pagare in 30 rate mensili con addebito sulla propria carta di credito. L’analisi di documentazione contrattuale e testimonianze hanno permesso di appurare l’esistenza di un accordo tra gli indagati per stipulare numerosi contratti fittizi a carico di persone ignare residenti in Italia, ma uno anche in Svizzera. I contratti prevedevano l’acquisto di cellulari di ultima generazione che nessuno ha mai ordinato o ricevuto e che venivano poi rivenduti dall’indagato oppure utilizzati da lui o dai propri parenti. In una circostanza e’ stata sporta una falsa denuncia di furto a Napoli in cui l’uomo destinatario del provvedimento restrittivo, fornendo un’identita’ falsa, ha dichiarato di aver subito lo scippo del telefonino per inviare poi la denuncia a una societa’ assicurativa e ottenere uno smartphone nuovo che ha potuto rivendere a una ignara terza persona. Per garantire che il sistema criminale funzionasse, almeno in un primo momento, i tre indagati e in particolare il gestore del centro di telefonia hanno utilizzato carte di credito intestate a persone e aziende ignare e hanno messi in vendita i cellulari attraverso circuiti commerciali legali con rilascio di regolari ricevute fiscali. Al momento i carabinieri della Compagnia di Ischia hanno accertato 5 casi di telefoni ottenuti indebitamente e rivenduti dall’esercizio commerciale. Sono in corso ulteriori accertamenti.


Articolo pubblicato il giorno 13 Novembre 2018 - 15:43
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