La Guardia di Finanza di Salerno ha sequestrato un lussuoso complesso immobiliare in via Giudecca a Somma Vesuviana (Napoli). La struttura, secondo gli inquirenti, costituisce l’investimento di una rilevante evasione fiscale. Gli immobili erano nella disponibilita’ di due coniugi, originari dei paesi vesuviani. I militari del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione a un decreto emesso dal gip del Tribunale di Nola, sottoponendo a sequestro preventivo diverse unita’ abitative e un vasto appezzamento di terreno adiacente del valore commerciale di oltre 2,5 milioni di euro. Le indagini rappresentano la coda di un’inchiesta ben piu’ ampia condotta tra il 2010 e il 2012 che aveva portato a sequestri e arresti. Gli accertamenti condotti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati, infatti, hanno avuto origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di una societa’ dedita alla commercializzazione di prodotti informatici e hanno consentito di individuare un complesso meccanismo di frode all’Iva, realizzato attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Dal successivo esame delle movimentazioni sui conti correnti bancari riconducibili alla societa’, le Fiamme Gialle sono riuscite a identificare altre due societa’ immobiliari, con sede a San Marino le quali, come accertato dai Finanzieri nel territorio della Repubblica del Titano, costituivano il terminale dei proventi dell’evasione. Entrambe le compagini avevano un fittizio domicilio fiscale in Italia, a San Giuseppe Vesuviano, presso lo studio di un commercialista, allo scopo di schermare e rendere piu’ difficoltoso l’accertamento dell’identita’ dei reali proprietari. Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito alla Procura della Repubblica di Nola di richiedere l’emissione del provvedimento ablativo, relativamente al complesso immobiliare e all’annesso terreno di oltre 4.700 metri quadri. Il decreto e’ stato notificato a sette soggetti, alcuni dei quali ancora oggi residenti a San Marino: si tratta di coloro che, secondo gli inquirenti, hanno posto in essere, a vario titolo, le condotte riciclative oggetto di contestazione.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2018 - 16:39