morto stamattina nella sua casa di Roma il regista Bernardo Bertolucci. Bertolucci, vincitore di due oscar nel 1988 per âLâultimo imperatoreâ, aveva 77 anni ed era malato da tempo. Il regista si è spento circondato dallâaffetto dei familiari.
.Suoi alcuni capolavori del cinema come Ultimo tango a Parigi, Il teâ nel deserto, Piccolo Buddha, Novecento e Lâultimo imperatore. Proprio questo film gli valse lâOscar al miglior regista e alla migliore sceneggiatura non originale. Nel 2007 gli fu conferito il Leone dâoro alla carriera alla 64/a Mostra internazionale dâarte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma dâoro onoraria al 64/o festival di Cannes. Lâultimo film da lui diretto eâ Io e te del 2012, tratto dal romanzo di Nicoloâ Ammaniti. Parma era tutto per Bernardo Bertolucci, primogenito del poeta Attilio, cresciuto al cinema da Pier Paolo Pasolini (ne fu aiutoregista tra il â60 e il â61) e alla poesia da suo padre che lo incoraggioâ a pubblicare la prima raccolta In cerca del mistero con cui vinse nel â62 il Premio Viareggio. Nello stesso anno Bernardo debuttava come regista con La commare secca da un racconto di Pasolini, conquistandosi due anni piuâ tardi, con Prima della rivoluzione, la fama incontrastata di miglior autore di una nuova generazione di cineasti in cui lâispirazione creativa va di pari passo con lâimpegno civile. Dopo anni di sperimentazione tra il Living Theatre e Sergio Leone (per cui scrisse insieme a Dario Argento il soggetto di Câera una volta il west) acquisiâ statura internazionale nel 1970 con due capolavori: Strategia del ragno e Il conformista dal racconto dellâamico Alberto Moravia. Due anni dopo scandalizzava il mondo intero con Ultimo tango a Parigi (mandato al rogo in Italia nel â76 con sentenza definitiva). E nello stesso 1976 saldava la sua anima poetica, fortemente legata alla terra natale, e quella internazionale, figlia degli umori americani e del cinema inteso come prodigio meraviglioso, firmando il fluviale Novecento diviso in due atti. Dopo alcune regie minori in cui, vedi La luna del â79, dedica un atto dâamore al prediletto melodramma, si trasferisce a Londra, adottato da Hollywood a cui regala la trilogia esotica, i nove Oscar de Lâultimo imperatore, il viaggio disperato del Teâ nel deserto, la pace interiore del Piccolo Buddha. Rientrato in Italia con rinnovato desiderio di coglierne lâinquietudine con lâocchio ormai distaccato del grande viaggiatore stava preparando un Novecento Atto III destinato a concludersi alle soglie del nuovo secolo. Cineasta sapiente, fedele ai collaboratori (dal montatore Kim Arcalli al fotografo Vittorio Storaro alla costumista Gabriella Pescucci), innamorato del bello e del lirico, Bertolucci ha piegato tutto il suo cinema al gusto del melodramma e alla fisicitaâ della vita in cui va ricercata una pace interiore che forse coincide con la meditazione buddista.
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