Caserta. Dopo le polemiche, dunque, il direttore generale dell’Asl Caserta, Mario De Biasio ha deciso di dare mandato agli avvocati dell’azienda sanitaria di verificare le condizioni per denunciare la trasmissione di Italia1 ‘Le Iene’. “ , la Direzione dell’Asl Caserta denuncia l’ennesimo costruzione ad arte di falsità e attacchi strumentali nei confronti dell’attuale dirigenza e in generale della sanità campana – si legge in una nota-. Dalla trasmissione sono emersi casi e vicende risalenti addirittura all’anno 2000, diciotto anni fa, con giornali dell’epoca in primo piano. Nulla che faccia riferimento ad oggi. E’ noto che per dieci anni i concorsi sono stati bloccati. E’ noto che esistono problemi pregressi la cui responsabilità non può essere imputata all’attuale dirigenza, che invece sta affrontando e risolvendo questioni gravi ed annose e quella del personale, La realtà di oggi è questa: il blocco delle assunzioni, che può avere in passato determinato un abuso di nomine ex articolo 18, è completamente superato. Sono in atto o sono stati già espletati concorsi pubblici per oltre 120 dirigenti e per centinaia di operatori. Ed aggiunge: “Quanto agli altri contenuti della trasmissione montati ad arte, si precisa che le immagini di degrado si riferiscono a spazi non adibiti al pubblico, sui quali sono in atto lavori di ristrutturazione. La Direzione dell’Asl di Caserta a tutela del proprio lavoro e a fronte di un grave danno di immagine per la sanità campana, ha dato mandato ai propri legali di verificare nel servizio delle Iene ogni elemento falso e diffamatorio”. Sulla questione interviene anche il Presidente della Commissione sanità in Regione Campania, Stefano Graziano: “Le immagini mostrate in tv dalle Iene nel servizio sulla Asl Caserta non possono lasciarci indifferenti”. “Le denunce meritano di essere approfondite ma nessuno deve essere esposto alla gogna mediatica – aggiunge-. Dico, subito e in modo diretto, che se ci sono abusivi senza titoli vanno subito rimossi dagli incarichi dirigenziali così come va messo fine, immediatamente, all’abuso dell’articolo 18. Bisogna fare i concorsi per premiare competenza e merito. Non è possibile che una misura straordinaria diventi ordinaria mortificando migliaia di medici che operano nella sanità pubblica regionale”.
Gustavo Gentile
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