Carlo e Camilla di Borbone a Caserta nel ventesimo anniversario di matrimonio.
Tappa insieme ad una troupe francese che sta girando un servizio. Una grande festa per celebrare due anniversari. Il Movimento Neoborbonico spegne 25 candeline proprio mentre Carlo e Camilla, non il principe del Galles e la duchessa di Cornovaglia ma gli eredi della famiglia dei Borbone che fu sovrana nella Napoli capitale del Regno, festeggiano i loro 20 anni di matrimonio. Un party culturale con mille partecipanti in un teatro pieno zeppo di abiti da sera, gioielli borbonici, bandiere con lo stemma del Regno delle Due Sicilie e rivendicazioni storiche, morali ed economiche sul Sud, prima che, come sostengono i neoborbonici, “l’unita’ d’Italia comportasse un trasferimento di risorse verso il Nord”.
Un raduno di meridionalisti e ‘veri’ sudisti che per qualcuno rappresenta anche l’ultimo passo prima della nascita di un vero e proprio movimento politico, forse ancor piu’ sovranista dei sovranisti. Si’ perche’ mentre la Lega “nasceva per perseguire secessione e indipendentismo padano”, i neoborbonici non vogliono separare l’Italia ma, piuttosto, “difendere i diritti dei meridionali- spiega all’agenzia Dire Enzo Maiorana, presidente di Noi Meridionali- favorendo lo sviluppo economico del Sud. Negli ultimi 50 anni, i politici, in primis quelli del Sud, hanno calpestato i diritti dei meridionali, con le conseguenze che vediamo oggi: una disoccupazione record e una fuga dei nostri migliori cervelli. Dobbiamo fermare un’emigrazione ormai intollerabile e l’impoverimento dei nostri territori. Ed e’ per questo che ci rivolgiamo soprattutto ai giovani”.
No alla secessione e no alla monarchia, “non vogliamo certo restaurare il regno, magari- aggiunge Maiorana- siamo noi gli ‘ultimi romantici’ dell’unita’ d’Italia, che doveva essere geografica ed anche economica. Non e’ andata cosi’ ma quell’Italia, che purtroppo ci e’ stata matrigna, oggi puo’ avere un nuovo slancio perche’, se difendiamo i valori del Meridione, puntando a un suo sviluppo, porteremo beneficio a tutta la nazione”. Sulla base di questi presupposti “entro la fine dell’anno faremo nascere un progetto politico che ha anche l’ambizione di scendere in campo ai prossimi appuntamenti elettorali. Sara’ un Movimento per un Nuovo Sud, che unira’ tutti i movimenti meridionalisti che credono in un futuro migliore per i nostri figli”.
Per il momento la variegata compagine neoborbonica si e’ riunita per i suoi 25 anni al teatro Mediterraneo di Napoli per una “manifestazione culturale – dice il presidente di Noi Meridionali – ma che vuole essere l’embrione di un progetto politico. In sala ci sono tante persone che condividono l’idea che oggi partendo dal Sud si puo’ riscrivere la storia d’Italia”.
Valori condivisi dalle identita’ politiche piu’ disparate, visto che in teatro insieme a scrittori, intellettuali e musicisti, si sono presentati dai promotori del comitato referendario per una Macroregione autonoma Meridionale di estrazione destra e centrodestra a esponenti del Movimento 5 Stelle come il senatore Sergio Puglia e il consigliere regionale Mari’ Muscara’. A presentare la serata, non a caso, l’attore e attivista grillino Patrizio Rispo e sul palco, insieme a scrittori meridionalisti come Pino Aprile, anche Povia, presenza fissa alle feste della Lega. L’ospite d’eccezione è Carlo di Borbone, insieme alla sua consorte Camilla, che hanno ricordato la capacita’ del movimento neoborbonico di “far riscoprire la fierezza di essere meridionale”. Ad accompagnare duca e duchessa di Castro nel loro tour in Campania c’e’ Eugenio Donadoni, delegato vicario a Napoli dell’ordine Costantiniano di San Giorgio, che 20 anni fa rappresentò l’allora governatore Antonio Rastrelli al matrimonio di Carlo e Camilla a Montecarlo. “Festeggiano l’anniversario con una colazione e una cena in casa privata mentre stamattina- spiega Donadoni- Carlo e Camilla inaugureranno l’asilo nido dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Lunedì andranno a Caserta con una troupe francese della rete televisiva M6 che sta realizzando uno speciale su Napoli e la Campania”.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 4 Novembre 2018 - 21:08