Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ha convalidato l’arresto di Pasquale Attanasio, 24 anni, napoletano del Rione Traiano, la cui fuga dopo un furto ha provocato la morte del vicebrigadiere dei carabinieri Emanuele Reali, travolto da un treno. Il magistrato ha riconosciuto Attanasio responsabili dei reati di furto e resistenza ma non di morte come conseguenza di altro reato colposo; dunque, non ha riconosciuto la tesi della Procura che la fuga di Attanasio hanno determinato la morte di Reali, che invece e’ scivolato sui binari bagnati dalla pioggia. Accolta la tesi dell’avvocato Gandolfo Geraci che aveva chiesto per il suo assistito anche gli arresti domiciliari che invece non gli sono stati concessi perche’ meno di un anno fa era evaso. Come si ricordera’, prima di lui sono finiti in carcere altri tre napoletani: Cristian Pengue, Pasquale Reale e Salvatore Salvati, tutti del rione Traiano. Pengue e’ stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di dimora a Napoli. Agli altri due sono stati concessi i domiciliari. Per loro tre le accuse sono il furto aggravato e la resistenza a pubblico ufficiale. Solo Attanasio rispondeva direttamente della morte del carabiniere. E’ stato lui stesso a consegnarsi ai carabinieri dopo il furto e ad aver ammesso di essere responsabile del reato ma di non aver provocato la morte del militare. Ha dichiarato anche di non essersi neanche accorto di essere inseguito e di provare dispiacere per la morte del militare.
Articolo pubblicato il giorno 12 Novembre 2018 - 17:53