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Camorra, pesanti condanne anche in Appello per la faida del rione Berlingieri

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I giudici della terza sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli hanno confermato la condanna a 30 anni per carcere Attanasio Liguori accusato di aver fatto parte del commando che uccise Francesco Feldi, ras del cartello Sacco-Bocchetti  freddato il 19 febbraio 2011 al rione Berlingieri. Liguori, difeso dagli avvocati Luigi e Saverio Senese, non è il solo ad essere stato condannato. Sedici anni infatti anche per il pentito Giovanni Illiano, 14 per gli altri pentiti Carmine e Gaetano Annunziata.  La Procura antimafia, al termine della requisitoria aveva infatti chiesto l’ergastolo per l’autista del gruppo, il 38enne Attanasio Liguori. Pene più leggere, in ragione della loro collaborazione con la giustizia, per gli altri scissionisti che presero parte al delitto. Per Giovanni Illiano, l’uomo che materialmente ha premuto il grilletto, il pubblico ministero Enrica Parascandolo aveva invocato una condanna a 18 anni di reclusione, per i fratelli Carmine e Gaetano Annunziata 14 a testa. secondo l’ipotesi investigativa, come ricorda Il Roma; “Franchetiell’ ’o tufano” fu ammazzato nell’ambito della guerra per il controllo delle piazze di spaccio di droga nell’area di Secondigliano. Feldi, vecchio espnente del clan Licciardi poi transitato tra le fila dei Sac-co-Bocchetti, si sarebbe infatti ritrovato in una condizione di sostanziale isolamento dopo la disgregazione – tra omicidi, pentimenti e retate – degli scissionisti fuoriusciti dalla Masseria Cardone. Una posizione di svantaggio che non gli avrebbe consentito di prevedere e affrontare in tempo le mire espansionistiche che gli Amato-Pagano stavano covando alla vigilia della terza faida di Scampia: entrambi volevano infatti mettere le mani sul rione Berlingieri. Ad avere la peggio fu però Feldi. Fu proprio il killer Illiano a ricostruire le fasi del raid: “’o tufano” fu raggiunto da una pioggia di piombo a due passi dalla propria abitazione il 19 febbraio di sei anni fa. Il pentito, già condannato per l’omicidio di Fortunato Scognamiglio, raccontò agli inquirenti della Dda che quel giorno agì insieme a Mirko Romano – trovato cadavere nel dicembre 2012 – su ordine del boss Tonino “’o russ”. Ad accompagnarli, sempre stando a quanto riferito dal pentito, sarebbe stato Attanasio Liguori: l’autista del commando. Della fornitura delle armi da impieare per eseguire la sentenza di morte si sarebbero invece incaricati i fratelli Carmine e Gaetano Annunziata. La ricostruzione del collaboratore di giustizia, per il pm Parascondolo, troverebbe inoltre riscontro anche nelle testimonianze rese da altri otto pentiti, su tutti i fratelli Caiazza.


Articolo pubblicato il giorno 17 Novembre 2018 - 08:53

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