Castel Volturno. Gaetano Vassallo ha parlato del suo albergo. Lo ha fatto venerdì, nei suoi lunghi esame e contro esame, durante i quali ha risposto alle domande del pubblico ministero e dei difensori, che lavorano da tempo nel processo che vede imputati gli ex sindaci di Castel Volturno, Antonio Scalzone e Francesco Nuzzo, l’ex assessore Lorenzo Marcello nonchè il comandante dei vigili urbani e altri vigili della città.
L’accusa grave è quella regolata dall’articolo 416 bis del codice penale, nel caso specifico nella sua versione del concorso esterno di associazione a delinquere di stampo camorristico.
Il teste ha dichiarato che nonostante il Vassallo Park Hotel non avesse la certificazione antincendio, rilasciabile solo dai vigili del fuoco, fu in grado di proseguire l’attività grazie all’amministrazione comunale. Per “quell’attenzione”, ha dichiarato ancora Gaetano Vassallo, l’assessore Lorenzo Marcello avrebbe intascato una mazzetta di 10 mila euro.
Per quanto riguarda la posizione del comandante dei vigili e dei suoi sottoposti, difeso il primo e anche alcuni degli altri, dall’avvocato Nando Letizia, l’accusa era di non aver fatto rispettare l’ordinanza di chiusura che pure era stata emessa dal comune. La difesa ha fatto notare che in realtà Vassallo era stato denunciato due volte per violazione dell’articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) e una volta denunciato per violazione in materia edilizia perchè avrebbe costruito un patio senza osservare la metratura così come dall’autorizzazione rilasciata dal comune. L’avvocato Sgambato, invece, difensore di Lorenzo Marcello, ha fatto emerge una serie di discrasie per quanto riguarda le date: Vassallo ha affermato che sarebbe stato accompagnato in un’occasione da un tal Di Tella, ma quel giorno quest’ultimo era detenuto.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2018 - 14:42