“Caro Matteo Salvini, giustamente ti domandi come mai, negli ultimi dieci anni, non sono stati costruiti i nuovi termovalorizzazione in Campania, impianti previsti nella programmazione nazionale e regionale. Sono legittime le tue osservazioni. E’ opportuno dare una risposta. Nessun mistero, la verita’ e’ nelle carte” cosi’ Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania, in un post sui social. “La Regione, da me presieduta dal 2010 al 2015, ha dato corso – ricorda l’ex Presidente- alla costruzione dei Termo, localizzando e destinando le aree, avviando le procedure di progettazione e di gara e definendo le copertura di spesa. Il primo progetto, previsto nel territorio della citta’ di Salerno, in capo al Sindaco commissario e successivamente affidato alla Provincia di Salerno, concluse l’iter con l’avvio dell’aggiudicazione definitiva. l secondo progetto, previsto nel Comune di Napoli, ha concluso la fase di dialogo competitivo con la disponibilita’ a realizzare l’impianto da parte dell’ impresa A2a, gestore del termovalorizzatore di Acerra. Entrambi i progetti arrivati alla fase finale sono stati bloccati dall’opposizione dei due Sindaci: il Sindaco di Salerno, De Luca, ha cambiato la destinazione del suolo per altre attivita’ con una variante urbanistica e dopo avere esaltato l’importanza del termo”. “Il Sindaco di Napoli, De Magistris, ha minacciato azioni di blocchi autorizzativi – aggiunge – per l’accesso del trasporto rifiuti verso l’impianto in costruzione. Nel primo caso si e’ di fatto annullata la gara, nel secondo caso l’azienda disponibile a realizzare l’impianto ha formalizzato il ritiro perche’ impossibilitata a investire proprie risorse, in progetto di finanza, contro la volonta’ del Sindaco di Napoli”. “Questa e’ la verita’ dei fatti e delle responsabilita’ della mancata realizzazione dei due Temovalorizzatori previsti dal mio Piano Regionale, elaborato con l’assessore Giovanni Romano, d’intesa con il Governo (che ricordo ebbe la valutazione positiva del Generale Costa allora capo della Forestale). Contro il niet dei due Sindaci – dice – non c’erano ne’ leggi ne’ atti da opporre, la Regione non aveva, a differenza dell’epoca Bassolino, poteri commissariali. Oggi siamo in grave crisi, tamponata negli anni precedenti perche’ abbiamo portato la differenziata dal 28% del 2009 al 49,4 del 2015 e gestito con intelligenza i flussi, perche’ si ripetono veti ed errori e non si decide nulla. Per questo ho chiesto al Governo lo stato di emergenza rifiuti in Campania”. “Abbiamo – scrive ancora Caldoro- nella Regione una bomba ecologica: piu’ di 250.000 tonnellate di rifiuti, oggetto di frequenti e pericolosi incendi, accumulati nei depositi degli impianti pubblici e in decine di piattaforme private con costi altissimi: discariche a cielo aperto nocive alla salute dei cittadini. Una quantita’ di rifiuto maggiore di quella che giaceva per le strade all’epoca della emergenza ai tempi di Bassolino”.
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