Dopo i roghi negli impianti di rifiuti registrati nel Casertano nelle ultime settimane, e’ tornato oggi in piazza, con un corteo tenuto a Marcianise , il popolo ambientalista che si raccoglie dietro la sigla “Stop Biocidio”. Si tratta di una rete di associazione e comitati di cittadini che da anni chiedono interventi risolutivi per il problema dell’inquinamento e delle morti che sarebbero legate all’accumulo e all’interramento dei rifiuti, soprattutto nell’area cosiddetta “Terra dei Fuochi”, che ricomprende decine di comuni tra le province di Caserta e Napoli. Oltre mille i partecipanti secondo la Questura, mentre gli organizzatori parlano di 4000 persone. Proprio a Marcianise, ad ottobre, si e’ registrato uno dei roghi piu’ gravi, che ha coinvolto l’impianto della Lea srl di Marcianise, azienda che stocca rifiuti. Lo stabilimento, quando e’ avvenuto l’incendio, probabilmente doloso, era sotto sequestro; le fiamme hanno avvolto un esteso cumulo di rifiuti di vario genere, tra cui anche la frazione organica, che a distanza di settimane dal corteo continua ad emettere fumarole che costringono i vigili del fuoco a continui interventi. Il corteo, partito da piazza Umberto I, si e’ snodato per le strade di Marcianise fino al velodromo; i manifestanti hanno esposto striscioni con scritto “Basta Biocidio”, scandendo slogan contro gli “attendismi” del ministro Costa e il silenzio del presidente De Luca. Sulla pagine face book di Stop Biocidio, si legge anche che “noi campani non siamo un popolo di troppo: siamo i veri padroni di questa terra. E ce la riprenderemo”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Novembre 2018 - 19:15