Arzano. Dimissioni: il sindaco Fiorella Esposito ritorna in sella. Da pacieri due esponenti politici degli anni 80. Tutto come previsto secondo alcuni esponenti politici locali che hanno definito le dimissioni, una “tragicommedia all’italiana”. E’ durata poco più di qualche settimana (tranne colpi di scena dell’ultima ora) la crisi politica che aveva portato Esposito a presentare nelle mani del Prefetto Pagano la sua lettera di abbandono da primo cittadino. Provvedimento preso dal sindaco che avrebbe disorientato finanche la stessa prefettura. Ma cosa sarebbe cambiato in queste ore tanto da determinare il suo ripensamento? A detta dei rumors di palazzo il gruppo dei dissidenti di Agire si sarebbe calato le “braghe” e avrebbe deciso di sposare la tesi del sindaco confluendo nel gruppo misto (appoggio esterno) e mettendo sul tavolo in segno di fiducia tutte le deleghe a loro assegnate compreso quella assessoriale. Ma ovviamente, aldilà della loro abdicazione, sul tavolo vi sono le incognite DemA ed ex comunisti che almeno stando a dichiarazioni e manifesti di queste settimane, avevano precluso ogni accordo con i franchi tiratori del gruppo di Agire. Ad intervenire direttamente sui 4 dissidenti, secondo voci, addirittura due ex amministratori entrambi finiti nella patrie galere. Uno, resosi prima latitante negli anni 90 si consegnò direttamente al carcere di Poggioreale. E l’altro, addirittura arrestato per usura e traffico internazionale di cocaina. Certo che per il partito fondato da un ex magistrato, non è un bel biglietto da visita considerato che la momentanea “pace” dovrà successivamente essere colmata da fatti concreti. Le preoccupazioni riguardano gli interessi del clan della camorra su alcune opere edilizie. Ora si attende la lettera di spiegazioni del sindaco.. Intanto, la città è itsgomenta per i vecchi metodi mascherati dal motto della “rivoluzione gentile”.
Antonia Blasetti
Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2018 - 09:09