I lavoratori della CUB a livello nazionale hanno effettuato un presidio davanti alle prefetture per dire no al decreto Salvini. “Anche a Napoli-spiga in un comunicato Marcelo Amendola-abbiamo presidiato con un sit-in pacifico la prefettura per difendere la libertร di manifestare, circolare, protestare per poter contrastare una societร dove conta il profitto a scapito della giustizia sociale, delle condizioni di lavoro e di vita!. Il Decreto “SICUREZZAโ, approvato al Senato e in discussione alla Camera รจ un insieme di politiche razziste e repressive. Esse riguardano prima i migranti. Vengono limitati i permessi per motivi umanitari concessi finora in caso di emergenza umanitaria, a stranieri che ne facessero richiesta”. E ancora secondo i Cub:”Aumentano le espulsioni per chi รจ in regime di asilo politico, aumentando i tipi di reato che, dopo una condanna in primo grado, portano allโespulsione immediata, in questo modo si cancella il principio di non colpevolezza fino al 3ยฐ grado di giudizio. Si raddoppia il tempo di permanenza nei centri per il rimpatrio negli hot spot, negli uffici di frontiera, in strutture della polizia fino a 180 giorni: una sorta di carcere senza reato. I piccoli centri che ospitano i migranti, sotto lโegida dei Comuni (Sprar), non potranno piรน accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha giร ricevuto la protezione internazionale.Il decreto non dimentica chi lotta e prevede un inasprimento delle pene e delle sanzioni in caso di blocchi stradali e ferroviari e occupazione di case terreni, e fabbriche e posti di lavoro.
Il decreto, con lโart 23: Reintroduce il reato di blocco stradale (compresa lโostruzione o lโingombro dei binari) oggi sanzionato solo con multa; a regime sarร punibile con pene da 1 a 6 anni di carcere piรน multa da 206 fino a 2.064 โฌ.
Con lโart 30: Sanziona lโoccupazione di case, aziende, terreni con la pena di reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 103 a 1.032 โฌ.
Il decreto estende anche lโuso del Taser (la pistola a impulsi elettrici) anche ai vigili urbani di cittร superiori ai 100.000 abitanti.
Eโ chiaro lโintento di disarmare chi lotta e di limitare e colpire manifestazioni, cortei e presidi a fronte di conflitto sociale crescente, reso manifesto anche dallo sciopero del 26 ottobre. La presa di vigore delle mobilitazioni- conclude la nota- rappresenta un incubo per chi ha imposto austeritร , precarietร nel lavoro e nel reddito e si attrezzano per contrastare conflitto e rivendicazioni. Gli incubi dei lavoratori sono altri e si chiamano: sicurezza di reddito, di welfare, di lavoro e sul lavoro; occorre ristabilire regole di convivenza democratica nel paese cancellando il decreto oscurantista che maschera politiche razziste e repressive con le vesti della sicurezza. Sul diritto dei lavoratori e dei cittadini di manifestare, protestare e lottare per rivendicare propri diritti si misura la democrazia e il livello di libertร del paese!”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Novembre 2018 - 14:37