A meno di qualche rara eccezione, infatti, non esistono più ‘titolarissimi’ (espressione abusata in questi anni) nel nuovo Napoli di Carlo Ancelotti, che sin dal ritiro estivo di Dimaro è sempre stato molto chiaro con i suoi ragazzi: tutti sono importanti nel progetto, nessuno escluso. Una teoria che va in netta controtendenza con la gestione precedente affidata a Maurizio Sarri, che pure aveva raccolto risultati straordinari sul campo, ma non senza qualche difficoltà soprattutto sul finale di stagione, quando alcuni elementi di spicco erano ormai arrivati in debito di ossigeno, come i vari Callejon, Insigne, Mertens o lo stesso Allan a metà campo.IL BRASILE CHIAMA – E proprio il mediano azzurro farà finalmente parte della rosa del Brasile per la prima volta nella sua carriera, un traguardo atteso da anni e frutto di sacrificio e duro lavoro. La sua crescita, iniziata è bene dirlo quando c’era ancora Sarri in panchina, è stata esponenziale negli ultimi mesi, merito anche del passaggio da mezzala a mediano di rottura in un centrocampo a 2, culminata con le prestazioni offerte nella doppia sfida di Champions League al Psg del suo nuovo compagno Neymar: ecco la vetrina internazionale che gli mancava, un quid in più che ha convinto prima Sylvinho (vice) e poi il ct Tite a chiamarlo per le due amichevoli del Brasile contro l’Uruguay (16 novembre a Londra) e Camerun (20 novembre a Milton Keynes).NUOVO MARKO – La crescita di Allan ha però avuto anche delle consueguenze per altri elementi della rosa partenopea tra cui Marko Rog, giocatore che con Sarri in panchina aveva perso fiducia e persino la convocazione al Mondiale con la Croazia, assoluta sorpresa della rassegna in Russia col suo secondo posto conquistato a Mosca. Con l’arrivo in panchina di Ancelotti, invece, Marko ha ritrovato stima e soprattutto minutaggio, come testimoniano le 8 presenze stagionali e il suo secondo gol segnato in maglia azzurra, lo scorso 20 ottobre nel 3-0 contro l’Udinese nei minuti finali. Marko non è un punto fermo della squadra azzurra, ma sta lavorando sodo per farsi trovare pronto e intanto è tornato in pianta stabile in Nazionale, chiamato dal ct Dalic per le due gare di Nations League che la Croazia giocherà contro Spagna (15 novembre a Zagabria) e Croazia (18 novembre a Londra).LE SORPRESE – Ma l’uomo del momento in casa Napoli è lui, un ragazzo arrivato da pochi mesi all’ombra del Vesuvio e già diventato un punto fermo della squadra nonostante la sua giovane età: Fabian Ruiz. Il ragazzino di Los Palacios y Villafranca ha conquistato tutti, tifosi, compagni e addetti ai lavori, siglando già due reti importantissime in questa stagione, non ultima quella sul finale di Genoa-Napoli che è valsa vittoria e tre punti d’oro nel nubifragio di Marassi. Ora Fabian è stato nuovamente convocato nell’Under 21 di Luis De La Fuente, ma se continuerà con questo rendimento non passerà tanto tempo prima della chiamata della chiamata di Luis Enrique con la Nazionale maggiore, nonostante la concorrenza sia agguerrita. Discorso simile si potrebbe fare per il difensore Maksimovic, passato in pochi mesi da “esubero di 30 milioni” ad “arma segreta per la Champions”, come testimoniano le tre splendide prestazioni offerte con Liverpool e Psg. Difficile che il ct serbo Krstajic non si sia accorto di Nikola, pronto nel prossimo futuro a formare con il viola Milenkovic una delle coppie giovani più interessanti del panorama europeo.
Articolo pubblicato il giorno 13 Novembre 2018 - 18:57