Arzano. Agguato in pieno giorno, forse un regolamento di conti. Molto probabilmente un avvertimento alla base del presunto tentativo di ferimento ai danni di un uomo ritenuto imparentato con esponenti di primo piano del clan Ferone. Anche se, solo le indagini potranno dirlo. In via Luigi Rocco, in pineo girono, due persone in moto e con viso coperto da casco integrale, avrebbero avvicinato un giovane esplodendogli contro alcuni colpi di rivoltella. L’uomo stazionava nei pressi di una nota agenzia funebre ritenuta vicina al clan Ferone costola degli scissionisti, quando è stato fatto bersaglio di alcuni colpi di pistola. Al momento si scaverebbe per capire la dinamica e se il soggetto sia rimasto ferito. L’agenzia in questione, avrebbe operato fino a qualche mese fa in assenza di titolo abitativo e requisiti. Una scure per il comune di Arzano già monitorato da Antimafia e Prefettura, considerato che tra i beneficiari dei servizi funerari “abusivi” vi sarebbe stato lo stesso sindaco e alcuni funzionari eccellenti del comune. E appare inverosimile o improbabile casualità, che alcuni di essi potessero dichiararsi all’oscuro dei fatti, visto che già l’anno scorso l’agenzia era finita al centro di un interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno proprio perché avrebbe svolto l’attività in maniera totalmente abusiva fin quando i carabinieri gli avevano apposto i sigilli. Ma nonostante tutto, l’agenzia fungerebbe da intermediario per una società napoletana il cui titolare sarebbe stato candidato in una lista che al ballottaggio avrebbe votato proprio uno dei due candidati sindaco, e che sul territorio svolgerebbe attività funebre.
Domenico Mauro
Articolo pubblicato il giorno 11 Novembre 2018 - 14:16