Michele Cucuzza ed Anna Capasso hanno ritirato al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento il ‘Premio Vincenzo Russo’, sezione etico-civile del Premio internazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, giunto quest’anno alla 23esima edizione con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Città di Piano di Sorrento. Il ‘Premio Vincenzo Russo’, dedicato alla figura dell’intellettuale giacobino protagonista della rivoluzione napoletana del 1799, è nato per intuizione del patron Mario Esposito, diventando un marchio collettivo registrato e tutelato con inserimento – come speciale sezione- all’interno del network del Premio “Penisola Sorrentina”, grande evento dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania retto da Corrado Matera. Nel palmares del riconoscimento, creato a partire dal 2014 nell’ambito del “Premio Penisola Sorrentina”, i nomi di giornalisti famosi come Marcello Masi (ex direttore del Tg2), Klaus Davi (opinionista), Roberto Napoletano (ex direttore del Sole 24 Ore), Mario Giordano (Direttore del Tg4). Illustri anche i premiatori coinvolti nelle diverse edizioni: dall’ex Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro al Prefetto Mario Esposito, presidente onorario del Premio “Penisola Sorrentina”. Quest’anno il premio Vincenzo Russo è stato consegnato a Michele Cucuzza ed Anna Capasso per il progetto letterario e cinematografico “Gramigna” con la seguente motivazione: “Anna Capasso e Michele Cucuzza sono rispettivamente attrice non protagonista del film ed autore del volume “Gramigna”. Un libro narrativo ed una pellicola, candidata ai David di Donatello. Una storia intima che si fa racconto pedagogico accessibile ad un pubblico giovane. Un viaggio in quel mondo oscuro della camorra da cui si può uscire nella tragicità di un riscatto possibile, che passa per la maturità della sofferenza e del dolore”. Il volto storico della tv, Michele Cucuzza, ha dichiarato a proposito del riconoscimento: “Idealmente condivido questo premio con Luigi Di Cicco. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e diventare un suo amico. Abbiamo scritto insieme Gramigna, che è la mala pianta che lo ha inseguito da quando era bambino. Lui è figlio di un boss della camorra nell’agro aversano ma ha scelto da subito la legalità. Non è un pentito, un dissociato. È un cittadino che non ha mai voluto avere a che fare con la mala pianta. È la storia vera che Sebastiano Rizzo ha fatto diventare un film. Non è fiction è tutta verità”.
Nel cast insieme con Anna Capasso, premiata come migliore attrice non protagonista, si ricordano i nomi di Biagio Izzo, Teresa Saponangelo, Enrico Lo Verso e Gianluca Di Gennaro.
Articolo pubblicato il giorno 13 Novembre 2018 - 09:58 / di Cronache della Campania