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Vertenza Ctp: Incontro in Prefettura ma Usb e Faisa Confail restano dubbiosi. Domani incontro con il sindaco De Magistris

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Stamattina si è tenuta la riunione prefettizia che anticipa la riunione di domani in Città Metropolitana. Presenti Giuseppe Cozzolino e Giuseppe Cirillo di Città Metropolitana, l’Amministratore Unico di CTP Gianluca Iazeolla e i sindacati di categoria.
L’Amministratore Iazeolla ha comunicato che stamattina sono partiti i flussi per il pagamento degli stipendi di settembre.
Le parti sociali, con l’ausilio del Prefetto, hanno chiesto  il pagamento immediato dello stipendio di ottobre, i 7 blocchetti di ticket arretrati, i pagamenti arretrati degli indotti che girano intorno all’Azienda e soprattutto di conoscere il futuro della Compagnia Trasporti Pubblici.

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“Alla luce della discussione tra le parti – affermano Giuseppe Ferruzzi del Coordinamento Provinciale USB e Domenico Monaco della Segreteria Regionale FAISA CONFAIL – ci siamo fatti l’idea che il Sindaco di Città Metropolitana Luigi de Magistris abbia permesso i pagamenti degli stipendi di settembre solo per evitare eventuali ulteriori disservizi durante il periodo della Commemorazione dei Defunti, ma crediamo che Città Metropolitana non abbia nessuna intenzione di salvare e rilanciare la CTP.
L’avvocato Giuseppe Cozzolino, in rappresentanza di Città Metropolitana, ha più volte affermato che senza la produzione di chilometri e senza la presenza di un piano industriale credibile, non sarà possibile la salvezza dell’Azienda.
Non voler utilizzare l’avanzo libero di bilancio, nonostante sia stato sbloccato – continuano Ferruzzi e Monaco – è una chiara volontà politica di portare il trasporto pubblico metropolitano alla morte e, quindi, alla privatizzazione selvaggia, semplicemente perchè i lavoratori stanno già producendo il massimo possibile con il parco autobus attualmente a disposizione, privo di adeguata manutenzione.
Il termine ultimo per la presentazione del piano industriale, su cui l’Amministratore Iazeolla ha ammesso di star lavorando, è previsto tra il 23 ed il 26 novembre, ma intanto – concludono i sindacalisti – se entro il 2 novembre non dovesse essere pagato il regresso economico con ENI, cesserà persino la possibilità di rifornire gli autobus di metano, con le conseguenze che tutti possono immaginare”.


Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2018 - 23:08
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