“Ma lo sai chi sono io? Io sono Cosimo Maiale. Se parli con i carabinieri…” . Ma il commerciante coraggioso ha denunciato i danni subiti dal suo bar e le minacce malavitose. Ha fatto i nomi di Maiale e dei suoi complici.E’ così Cosimo Maiale dett o nase ‘e cane, fratello dell’ex boss della Piana del Seie, Giovanni, ed esponente di punta del clan camorristico sgominato da un blitz a metà degli anni ’90, è finito in manette nuovamente, questa volta con l’addebito di furto aggravato in concorso, con altre due persone denunciate a piede libero. Con lui è stato arrestato anche un altro ebolitano, Antonio D’Amato, convivente di una figlia di Cosimo Maiale. Ma, soprattutto, è scattatta l’aggravante dell’articolo 416 bis, cioè di avere commesso il reato utilizzando anche il metodo di stampo camorristico. Secondo quanto accertato dai carabineri della compagnia di Eboli, tesi poi accolta dalla procura della Repubblica, Cosimo Maiale avrebbe detto: “Tu sai chi sono io? Sono Cosimo Maiale”. E sempre secondo l’ipotesi accusatoria, la frase sarebbe stata in sostanza un modo per ricordare la sua appartenenza allo storico clan, concretizzando l’aggravante dell’articolo 416 bis.
I due arrestati si erano impossessati dell’incasso giornaliero di una slot machine posizionata all’interno di un bar a Santa Cecilia, la popolosa frazione di Eboli, una somma complessiva di 3.150 euro. Uno dei due arrestati sembra che fosse in possesso anche di un arnese di ferro ritenuto utile per forzare la gettoniera della slot machine. Cosimo Maiale è finito in carcere, per Antonio D’Amato sono stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti sarebbero scaturiti da un’indagine avviata nello scorso mese di aprile dal nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Eboli, con l’ausilio dei militari della stazione di Santa Cecilia.
Articolo pubblicato il giorno 4 Ottobre 2018 - 08:51