I finanzieri del comando provinciale di Avellino, a seguito di articolate indagini coordinate dai magistrati della procura della repubblica di Benevento, hanno concluso gli accertamenti su due società irpine che avrebbero compensato crediti tributari inesistenti. L’attività di servizio, condotta dalla compagnia Ariano Irpino, è scaturita da una verifica fiscale eseguita nei confronti di due evasori totali: l’approfondita analisi della posizione fiscale dei contribuenti, consentiva di constatare un grave fenomeno fraudolento nell’ambito delle compensazioni tributarie. In particolare le due società, mediante la procedura di “accollo del debito”, estinguevano le obbligazioni tributarie di circa 25 società attive soprattutto nel centro italia, omettendo però i dovuti versamenti all’erario. In concreto, il modus operandi era il seguente:
− la società “x”, fautore della truffa, si rivolgeva alle società “a”, “b”, “c”, “d”, “e”, “f”, etc… accollandosi i loro debiti tributari (per importi anche superiori a 100.000 euro), a fronte del pagamento di una somma irrisoria rispetto al debito; − la società “x”, anziché versare all’erario le somme dovute, compensava i singoli debiti con crediti tributari inesistenti, appositamente creati solo “contabilmente”, al fine di estinguere formalmente quanto dovuto. Le indagini svolte hanno consentito di accertare che le società originariamente debitrici non avevano stipulato alcun contratto per l’accollo, limitandosi a meri accordi verbali. Pertanto sono in corso le azioni di recupero anche nei loro confronti, in quanto “obbligati in solido” nei confronti dell’erario. Le somme indebitamente compensate, dal 2009 al 2016, ammontano a ben 3.197.674,63 euro. Sono al vaglio della magistratura le responsabilità penali da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Articolo pubblicato il giorno 22 Ottobre 2018 - 08:52