Importante operazione della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Ariano Irpino che ha stroncato l’introduzione e la diffusione di sostanze stupefacenti e telefoni cellulari nella struttura detentiva irpina. Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Ricostruisce quel che è avvenuto Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del SAPPE: “Questa mattina all’alba Operazione di Servizio Straordinaria della Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale di Ariano Irpino consente il sequestro di telefonini e droga. Verso le ore 06.00 una improvvisa e puntuale perquisizione agli ambienti ed ai detenuti della Seconda Sezione ha permesso il rinvenimento di tre micro-cellulari funzionanti e di circa 50 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish. I telefonini e relative Sim sono stati rinvenuti : uno nascosto nella sala della socialità nel cestino dei rifiuti, uno nascosto addosso ad un detenuto ed altro all’interno di una cella. Alla perquisizione, mirata al rinvenimento di oggetti illeciti e stupefacenti, ha partecipato il Nucleo Cinofilo Regionale della Polizia Penitenziaria che grazie al fiuto del cane King ha con cinque fermi fatto scoprire la sostanza stupefacente occultato in diverse zone. La droga era nascosta nella sala della Socialità, nella Palestra, in due celle e sulla persona di un detenuto. Il supporto dell’opera dei Cinofili è stato determinante. Sembra che altri due detenuti accorti si della presenza dei cani abbiano ingerito altro stupefacente per la qual cosa sono stati inviati all’ospedale per i controlli a RX come previsto in tali casi. Il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, esprime encomio alla professionalità della Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino Irpino. Personale che lavora in condizioni di emergenza ormai cronica, con carichi di lavoro insostenibili, straordinari imposti e non retribuiti, congedi ordinari da fruire, assenza di mobilità interna sui posti di lavoro come anche riconosciuto dalla Commissione Arbitrale Regionale Episodi di prevaricazione e violenza dei detenuti nei confronti del personale e tra gli stessi ristretti. Assenza di funzionali strumenti atti a garantire la necessaria sicurezza come accaduto a Giugno con una rivolta violenta e sequestro di Personale, il tutto oggetto di specifiche denunce all’autorità Giudiziaria competente. Il Sappe da tempo ha cercato di allertare chi di dovere ad interventi mirati, non ultima la protesta messa in atto dal Personale con l’astensione dalla Mensa di Servizio conclusasi con una audizione dei sindacalisti Sappe della struttura da parte del Provveditore Regionale che ha assunto precisi impegni che ancora si attendono. Altra nota dolente sempre denunciata e mai risolta la deficitaria gestione delle risorse umane esistenti da parte della Direzione”.
Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. commenta: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri in servizio nel carcere di Ariano Irpino a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti e telefoni cellulari in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. E deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere e di telefoni cellulari, senza trascurare l’urgenza di schermare le sezioni detentive all’uso appunto di tali apparecchi”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Ottobre 2018 - 20:18