Torre Annunziata. Si chiude con 53 condanne, 11 assoluzioni e cinque estinzioni del reato per oblazione, il processo ai proprietari di Palazzo Fienga per il mancato sgombero. Lโedificio simbolo nonchรฉ base operativa per il Clan Gionta รจ stato per circa trentโanni il simbolo del potere criminale in cittร . Il palazzo attualmente รจ confiscato, รจ stato affidato al comune di Torre Annunziata che due strade da perseguire: ristrutturarlo o demolirlo per fare spazio ad una piazza. I veri proprietari degli appartamenti non erano i camorristi ma persone normali che avevano abbandonato quellโedificio alla criminalitร organizzata, senza chiedere affitto e senza metterci piรน piede. Per oltre trentโanni lโedificio ha vissuto una condizione di totale degrado. โErano loro ad aver deciso di non voler fare i lavoriโ รจ per la maggiore la tesi difensiva degli imputati. Inizialmente a processo erano finiti in 72, tre degli imputati sono morti, cinque invece hanno pagato per estinguere i reati di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina e inosservanza dei provvedimenti delle autoritร . Dieci le assoluzioni perchรฉ il fatto non sussiste, una persona per non aver commesso il fatto per un totale di undici. Dei 53 imputati, 29 sono stati condannati a sei mesi di reclusione, 24 a quattro mesi di carcere. Tra le varie condanne spiccano alcuni nomi del clan Gionta. Ci sono Giovanni Iapicca ยซ’o rangetielloยป, Liberato Guarro ยซbalduccioยป, che รจ stato definito dallโAntimafia uno degli estorsioni piรน spietati, Andrea Cirillo ยซ’o sciacalloยป, Antonino Paduano (fratello di ยซCiruzzo a bucaturaยป e zio di Sasร il baby boss). Ci sono anche la suocera del boss Aldo Gionta, Pasqualina Apuzzo e tante mogli di detenuti che non avevano sgomberato lโedificio in barba alle ordinanze del comune negli ultimi trentโanni.
Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2018 - 09:31