Salerno. Giustifica per lo sciopero degli studenti: fa discutere la presa di posizione del preside dell’istituto Virtuoso, di Salerno, che ha deciso di prendere provvedimenti contro le assenze di massa in numerose classi, causate dallo sciopero degli studenti dello scorso 12 ottobre. La denuncia sui social e su Skuola.net è oggetto di polemiche. Il dirigente scolastico annuncia provvedimenti disciplinari e finanche la sospensione con obbligo di frequenza per chi non porterà la giustificazione entro il 22 ottobre. La scelta del preside è stata oggetto di polemiche tra i ragazzi, che hanno dato il via a una protesta. Su Facebook inoltre sono apparsi dei post sull’accaduto, anche da parte di alcune associazioni studentesche, che hanno contestato la decisione difendendo il diritto allo sciopero per gli alunni dell’istituto. La risposta del preside non è tardata ad arrivare. Sul sito della scuola, come riporta Skuola.net, ha pubblicato una comunicazione alle famiglie con la quale spiega e conferma la sua decisione. Secondo il dirigente, infatti, la sospensione è prevista dal regolamento disciplinare per le assenze non giustificate, ma afferma anche che fino al 22 ottobre sarà possibile portare la giustificazione dell’assenza affinché la sanzione della sospensione non venga applicata. Non una punizione per lo sciopero, quindi, ma una presa di posizione contro chi non ha una giustificazione valida per l’assenza da scuola. Il preside tiene infatti a ricordare che “anche in caso di manifestazioni di protesta, è concordemente ritenuto, anche dalle associazioni studentesche, che gli studenti debbano presentare la giustifica dell’assenza effettuata”. Non avendo ricevuto comunicazione da parte dei rappresentanti degli studenti della partecipazione delle classi alla manifestazione del 12 ottobre, continua, “la scuola correttamente si è attivata per comunicare alle famiglie la mancata presenza dei figli minorenni che, com’è noto, durante l’orario curricolare, sono affidati alla scuola che è responsabile della loro incolumità.” In seguito è scattata la sanzione, cosi’ motivata: “Dal punto di vista disciplinare, poi, è stato anche inevitabile l’applicazione del regolamento di disciplina che, nel caso di assenza ingiustificata, prevede la sanzione della sospensione. Tuttavia, nel caso di specie, tale sanzione è stata comminata con decorrenza da lunedì 22 ottobre, assicurando alle famiglie un’intera settimana per giustificare l’assenza e, quindi, far conoscere alla scuola quale fosse la loro scelta rispetto al comportamento dei figli minorenni”. “La finalità reale del provvedimento adottato – spiega il preside – è stata quella di richiamare fortemente l’attenzione della famiglie su quanto accaduto e di rimettere ad esse – come è legittimo e naturale – la responsabilità di avallare o meno il comportamento dei figli minorenni, giustificandone eventualmente il comportamento”. Di conseguenza, “la sanzione verrà comminata agli studenti che non verranno giustificati dalle proprie famiglie, perchè convinte che frequentare la scuola non sia solo un diritto ma anche un dovere preciso a cui si può derogare solo per motivi molto importanti e che le azioni di protesta richiedono la partecipazione reale e fattiva alle manifestazioni che ne conseguono da parte di coloro che vi aderiscono e non possono essere un alibi per andare restare a casa, andare a passeggio o nelle sale giochi”.
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