Il figlio di Sandokan racconta i rapporti tra politica, imprenditoria e camorra sul centro commerciale. Il proprietario del Jambo Alessandro Falco avrebbe utilizzato Michele Zagaria per “avere facilitazioni nelle autorizzazioni comunali grazie al rapporto tra Zagaria, Michele Griffo e Luigi Cassandra”. Così Nicola Schiavone, il figlio di Sandokan divenuto collaboratore di giustizia, è intervenuto sui rapporti tra politica, imprenditoria e camorra sul business del centro commerciale di Trentola Ducenta.
Secondo i verbali, depositati presso la Dda, il del figlio di Sandokan grazie all’influenza di Zagaria nell’amministrazione comunale di Trentola Ducenta “venne realizzato anche uno svincolo stradale vicino al Jambo con l’intento esclusivo di agevolare la struttura”.
Intanto si va verso la nomina di un nuovo amministratore giudiziario Roberto Pansa di origine salernitana per il centro commerciale sotto controllo dei giudici. Il centro commerciale Jambo di Trentola e la società proprietaria, la Cis Meridionale srl, sono finiti negli ultimi anni al centro di numerose inchieste e indagini giudiziarie. Ne hanno parlato anche numerosi pentiti dei Casalesi riportando i vari ‘accordi’ tra clan e la vecchia proprietà. Da qualche anno la struttura è amministrata attraverso il tribunale dal giudice Federica Colucci, amministratore unico del Centro Commerciale, e da Salvatore Scarpa, direttore del Jambo.“
Ma chi è Roberto Pansa? E’ un salernitano nato ad Eboli nel 1965 che si è laureato in Scienze Politiche con indirizzo politico-economico presso l’Università di Salerno nel 1992.E’ manager nel settore economico-finanziario, ed ha al suo attivo collaborazioni di assoluto rilievo con i migliori studi professionali, nell’ambito del diritto societario ed amministrativo, della Campania.“Solo che il il giudice Colucci e il direttore Scarpa forse non sono a conoscenza che Pansa è stato socio di Sebastiano Sicignano, anche lui salernitano del 1952 nella società Pastificio del Tavoliere Srl, società che ha sede legale a Castellammare di Stabia ma che lavora in Puglia. Sicignano, però, viene citato dal senatore Michele Florino in una interrogazione parlamentare nella quale viene sottolineato che Sicignano risulta essere presente in ben 24 società. Nel 2005 la commissione Antimafia ripercorreva i rapporti con la camorra proprio di Sicignano per alcuni interessi dell’imprenditore nella zona di Torre Annunziata. Diciamolo chiaramente: non c’è alcun reato ed è tutto regolare. E’ sicuramente strano però che un giudice (Colucci) e il direttore del Jambo (Scarpa) non sappiano di questo rapporto di ‘soci’ tra il manager e l’imprenditore.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 31 Ottobre 2018 - 10:52