Sarno. Aveva solo 17 anni quando uccise a sangue freddo un 46enne ucraino con una pistola 7,65 modificata. Nicola La Rocca, il baby killer si accanì contro un tranquillo operaio, giunto in Italia, per strappare la figlia dalle radiazioni della centrale nucleare di Chernobyl, e stabilitosi a Sarno dove era ben voluto da tutti. Nicola La Rocca decise che la vita del modesto operaio doveva finire, nel luglio del 2007, e Oleksandr Nesterchuk morì dopo una breve agonia all’ospedale di Sarno. Il giovane, allora appena 17enne, si costituì poche ore più tardi e fu trasferito nel centro prima accoglienza di Salerno. Per quell’omicidio che La Rocca sostenne fosse avvenuto per motivi di viabilità, ma che probabilmente era da ricondurre alla relazione che il minore aveva avviato con la figlia dell’uomo, doveva scontare ancora 14 anni di reclusione. Dal 2007, Nicola La Rocca di strada ‘criminale’ ne ha fatta e tanta, seguendo le orme del padre Francesco Paolo, pregiudicato e legato al clan Parlato di Sarno. Due anni fa il baby killer fu arrestato dagli agenti della squadra mobile per spaccio di stupefacenti e armi da guerra che – secondo l’accusa – faceva custodire ad un suo fedelissimo. Da febbraio, quando quella sentenza per omicidio era diventata definitiva, Nicola La Rocca aveva fatto perdere le sue tracce. Il 28enne non voleva finire in carcere, quello vero stavolta, dove passare 14 anni della sua esistenza. Gli agenti della squadra mobile di Salerno che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Salerno per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e armi, hanno scovato l’enfant prodige del crimine a Sarno: si nascondeva nel letto della suocera per sfuggire all’arresto. Secondo gli inquirenti, Nicola La Rocca sarebbe a capo di un gruppo criminale, dedito alla droga, alle estorsioni e al riciclaggio. Accuse gravissime che hanno portato il 28enne in carcere.
Rosaria Federico
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2018 - 16:25