Santa Maria Capua Vetere. All’appello mancano ancora tre persone. L’eco dell’operazione White Stone però non si è spento non solo perché di fatto sono ancora in atto le indagini e le attività di notifica dei provvedimenti. Nel vortice di piazze di spaccio, cocaina e guadagni è finita, infatti, la politica. In un caso, come effetto collaterale, visto che tra gli arrestati c’è Bartolomeo Falco, indicato come referente della Lega Nord per Comiziano, anche se il coordinatore regionale del partito di Salvini ieri ha smentito tale nomina.
La politica però entra anche nella voluminosa ordinanza partita dall’indagine dei sostituti procuratori Antimafia Luigi Landolfi e Luigi Frunzio. Gli investigatori mettono sotto controllo diversi soggetti di Santa Maria Capua Vetere e in particolare la zona del rione Iacp dove pochi mesi prima c’era stata la faida tra i Fava e i Del Gaudio per il controllo dello spaccio, iniziata con agguati e spari e finita con arresti e pentimenti.
Sotto la lente finisce in particolare Vincenzo Di Palma detto “o’ pallone”. Nelle conversazioni con la moglie gli investigatori captano che l’attività illecita non è l’unico interesse di quello che per l’Antimafia è un personaggio chiave dell’inchiesta. Di Palma è molto attento alle elezioni regionali del 2015 che si svolgeranno di lì a poco: appoggia, senza mezzi termini, un candidato e per tirare acqua al mulino del prescelto è pronto anche a rimetterci economicamente. Promette a soggetti che hanno comprato droga e poi non sono riusciti a pagarla di eliminare il debito in cambio di un appoggio sostanzioso in termini di voti al candidato da lui indicato.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 19 Ottobre 2018 - 20:42