“Il decreto è quello scritto. In Consiglio io c’ero, Di Maio pure, Conte ce lo ha letto com’è scritto e l’abbiamo approvato”. Così, in riferimento ovviamente al dl fiscale e al “giallo” sollevato dal ministro del Lavoro sul condono, il vicepremier Matteo Salvini in un’intervista a La Stampa. Ma quindi Di Maio non ha capito, ha capito e ha cambiato idea o ha cambiato idea perché i suoi protestano? “Questo non lo so. Mi sembra un enorme equivoco. Pericoloso, però: tutti in Europa non vedono l’ora di attaccarci, non è bene dargliene l’occasione. Ma per quel che mi riguarda, il decreto quello è e quello resta”. “A differenza di quel che si dice – sottolinea Salvini – non riguarda affatto corrotti o mafiosi, e il riciclaggio di denaro sporco c’entra nulla. È solo una misura di buonsenso”. “Non è facile spiegare qui a Bolzano, dove non è abusiva nemmeno una fioriera, perché nel decreto su Genova ci sia il condono edilizio per Ischia. Perché Ischia sì e la pace fiscale no? Non tutti gli elettori della Lega sono felici per il reddito di cittadinanza. Ma è nei patti e si fa”. Intanto Di Maio dice che così com’è il decreto lui non lo vota. “Crede che io non abbia mai avuto dubbi su nessuno dei provvedimenti che abbiamo adottato? Ma li ho votati perché siamo tutti sulla stessa barca”.
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