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Provocò la morte di un ragazzo di 28 anni nella clinica di ‘Medicina del dolore’: medico ai domiciliari

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E’ un ex dirigente medico dell’hospice “Giardino dei Girasoli” di Eboli  la persona indagata per il reato di omicidio nell’ambito dell’operazione portata a termine questa mattina dal Nas di Salerno. La Procura di Salerno ritiene che avrebbe provocato la morte di un 28enne di Battipaglia, malato terminale, al quale sarebbe stata somministrata una dose letale di medicinale. Nell’inchiesta sono indagate altre 10 persone per truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, peculato e falso.  Somministrando una dose di 60 milligrammi di un farmaco sottratto illecitamente dalla struttura avrebbe provocato, volontariamente, la morte del giovane di 28 anni originario di Battipaglia, affetto da cancro e sottoposto a cure palliative per sedare i forti dolori. E’ questa la conclusione a cui e’ giunta la procura di Salerno che ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio, l’ex dirigente medico del ‘Giardino dei Girasoli’, una struttura pubblica che rientra nel distretto sanitario dell’Asl salernitana a Eboli e di cui era a capo fino a due mesi fa. Quella dose di medicinale, dicono gli inquirenti sulla base delle risultanze dell’esame autoptico, avrebbe potuto uccidere anche un coetaneo sano. Il ragazzo, in precedenza, era stato in cura in un ospedale a Firenze. Poi, il quadro clinico aveva mostrato che le sue condizioni erano peggiorate senza speranza di cure e la famiglia aveva deciso di riportarlo a casa. Il 28enne aveva espresso ai genitori di avere tre desideri, “mangiare una pizza con gli amici, trascorrere qualche giorno con la famiglia e ricorrere alle cure palliative per alleviare le sofferenze”. I familiari, percio’, si erano rivolti alla struttura che si occupa di assistere malati terminali, anche a domicilio, che lo ha seguito fino al 18 gennaio di quest’anno, quando il 28enne e’ morto. La famiglia credeva si trattasse di morte naturale, ma i carabinieri del Nas di Salerno, su delega della procura, stavano gia’ svolgendo una indagine sulla struttura e sul Distretto 64 di Eboli. I vertici dell’Asl, infatti, qualche tempo prima si erano rivolti ai pm per ala sparizione di medicinali dalla farmacia ospedaliera e assenze del personale, nonostante medici e infermieri risultassero sulla carta presenti. I militari dell’Arma, dunque, scoprono attraverso l’ascolto di un colloquio intercettato tra il medico indagato e un collega la morte sospetta. All’indagato l’interlocutore dice “di non avere il coraggio di fare cio’ che fa lui”. Da qui, la contestazione di omicidio volontario perche’, spiegano gli investigatori, l’uomo “sapeva benissimo che cosa stava facendo”. La procura ha quindi ordinato l’esumazione del cadavere e incaricato un’equipe di medici legali di eseguire l’autopsia che conferma l’ipotesi degli inquirenti. “I medici legali – spiega il procuratore capo facente funzioni di Salerno, Luigi Alberto Cannavale – hanno attestato e concretizzato che la dose che ha provocato la morte, avrebbe ucciso anche un ragazzo sano. Ma non puo’ parlarsi di eutanasia, perche’ la famiglia voleva solo una terapia di sedazione”. Il medico, come disposto dal gip del tribunale di Salerno Ubaldo Perrotta, e’ ai domiciliari.


Articolo pubblicato il giorno 19 Ottobre 2018 - 13:43

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