Il Parco Nazionale del Cilento è la patria della Dieta Mediterranea, grazie ad un alto indice di biodiversità e per gli studi che qui Ancel Keys ha condotto.
Il pomodorino di Rofrano, porta il nome di uno degli 80 comuni che compongono il Parco. Di questo frutto antico si erano praticamente perse le tracce, fino a quando due giovani agricoltori hanno con caparbietà ripreso la ricerca delle sementi e ne hanno iniziato la coltivazione. Si tratta in breve di una favola a lieto fine, in cui il tesoro che rischiava di andare perso per sempre è stato invece ritrovato e condiviso con una Comunità che stava perdendo la memoria.
I prodotti, nel nostro Cilento, sono elementi che contribuiscono a disegnare l’identità di questa Terra antica. La creazione di una filiera che sosterà i giovani agricoltori Rofranesi è una notizia che porta a ben sperare nel recupero anche di altri prodotti e di conseguenza nell’arricchimento del nostro patrimonio alimentare.
Lunedì 5 novembre alle ore 11:00 presso Palazzo Mainenti, la sede dell’Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, a raccontare il percorso che ha portato alla rinascita di questo frutto ci saranno i due giovani agricoltori che lo hanno recuperato, Giovanni Cavallo e Giovanni Speranza, insieme agli attori della filiera che sostiene il progetto.
L’incontro, attraverso immagini e testimonianze dirette, evidenzierà il percorso di recupero di un prodotto che sembrava scomparso e ora invece è stato reinserito nell’elenco della biodiversità campana.
Da Palazzo Mainenti si passerà poi alla pizzeria DaZero per approfondire la conoscenza di questo pomodorino che matura “appeso” conservando in sé il sapore dell’estate nei mesi invernali. Le caratteristiche organolettiche di questo frutto antico saranno esaltate dalle pizze ideate da Enzo Coccia (pizzeria La Notizia – Napoli) e da Paolo De Simone che comporranno lo speciale menù con cui si concluderà l’evento.
Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2018 - 18:53