La condanna più pesante è stata inflitta al boss Pierino “Maradona” Desiderio: 14 anni di carcere. Lui che da Pagani si era trasferito nella Valle dell?Irno in provincia di salerno e aveva imposto il pizzo a tutte le attività imprenditoriali e commerciali della zona oltre a trafficare droga e a compiere rapine.Il gup Ubaldo Perrotta ha emesso una sentenza durissima per lui e per i suoi 23 affiliati che hanno chiesto e ottenuto di essere processato con rito abbreviato ottenendo lo sconto di pena: 179 anni e 6 mesi di carcere complessivi. Le condanne sono arrivate per Michele Villani (12 anni),iGianbattista Coppola e Biagio Villani condannati a 10 anni. Tre anni e 8 mesi per Angela Bonazzola; quattro anni e sei mesi per Gianluca Bonazzola, cinque anni e sei mesi per Luigi Bove, sei anni per Luigi Coppola, due anni e sei mesi per Antonio Desiderio; sei anni per Sisto Ferrara; otto per Alessandro Iannone; quattro anni e sei mesi per Nicola Liguori; cinque per Francesco Mandile, tre per Giuseppe Picarella, quattro per Andrea Luigi Pisciotta; cinque per Luigi Romano; cinque anni e sei mesi per Alessio Ruggiero, otto per Rosario Scifo; sei per Vincenzo Senatore, uno per Giovanna Spista; sei per Salvatore Torino, sei anni e sei mesi per Ettore Vicedomini.
L’indagine partì nel 2014, con elementi riconducibili ad incendi, pestaggi, esplosioni di arma da fuoco e intimidazioni a danno di commercianti e imprenditori della zona. Il tutto aggravato dal metodo mafioso e dall’imposizione ad alcuni di loro, di assumere persone interne al clan. Il boss Desiderio , è stato accertato nel corso delle indagini, che nonostante fosse agli arresti domiciliari continuava a tenere summit e riunioni organizzativa con i suoi fedelissimi proprio nella sua abitazione. Inoltre, vi è l’accusa per alcuni indagati di aver favorito la latitanza di Vincenzo Senatore, figura di spicco dell’ex Nuova Famiglia dell’agro Nocerino.Pietro Desiderio, 38 anni, era stato arrestato a maggio dello scorso anno per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso una in un cantiere di Mercato San Severino, in quell’occasione Desiderio aveva agito con la complicità di Emanuele Filiberto Arena.
Le indagini dell’antimafia hanno permesso di scoprire la rete dei collegamenti di Desiderio anche nell’ambito del traffico di stupefacenti e nello spaccio. Il 38enne, di origini paganesi, secondo gli inquirenti, era a capo di una nascente organizzazione criminale che stava prendendo il predominio tra la Valle dell’Irno e l’Agro nocerino sarnese.
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