“A questo punto vorrei riferire di un fatto molto grave…(omissisi)… si tratta dell’omicidio di un uomo che si chiama Massimiliano Musella che si trovava in comunità a Modena con Pasquale Esposito. Ho conosciuto questo Musella Massimiliano perché mi fu portato da Pasquale Esposito dopo che lo stesso Musella si era arbitrariamente allontanato dalla comunità terapeutica dove si trovava agli arresti domiciliari e non vi aveva fatto rientro all’incirca un paio di anni fa”. Il ras Salvatore Romano detto Muoll Muollo ha fatto luce su un omicidio ‘Cold Case’ della camorra. Le dichiarazioni dell’ex reggente del clan Mele che dallo scorso anno è diventato collaboratore di giustizia sono datate 10 luglio del 2017 e sono contenute nelle 60 pagine dell’ordinanza cautelare che ieri ha colpito il boss Vincenzo Mele detto Enzo e’ Giulietta, e i suoi due fedelissimi Vincenzo Morra detto pallina e Fabio Orefice per estorsione e associazione di tipo mafioso. Nella stessa inchiesta sono indagati salvatore Poverino di 49 anni detto Puparuolo e la moglie Nunzia Fiore di 50 anni.A proposito dell’omicidio di Massimiliano Musella il cui cadavere fu ritrovato nel mese di agosto dello scorso anno su indicazioni di Romano in in un terreno boschivo in via Vicinale Palminetto ha spiegato ancora: “… Lo abbiamo presentato a Vincenzo Mele e al padre Luigi in quanto lui voleva ‘dare una mano’ a Pianura ricevendo in cambio il nostro sostegno nella zona di Pointicelli ove lui stesso operava quale affiliato ai Ciccone. Preciso che lui era lo zio di Salvatore Ciccone detto ‘Caramella’ che è un personaggio di spicco della criminalità di Ponticelli. Effettivamente Pasquale Esposito ed io lo presentammo ai Mele, i quali decisero che Musella dovesse essere fornito di documenti falsi e che bisognava trovargli un’abitazione fuori Pianura e che non poteva restare a casa mia in quanto subivo frequentemente controlli da parte delle forze dell’ordine….omissis… Vincenzo Mele invece procurò a Musella l’abitazione in via Cupa Terracina e precisamente in un immobile a piano terra nella stessa via ove è ubicato il deposito di cui ho parlato. Musella secondo gli accordi presi con Vincenzo Mele in mia presenza a casa di luigi mele affidò a Musella il compito di fare estorsioni ai commercianti e imprenditori di Pianura in quanto non era conosciuto a Pianura…”. Ma qualcosa nella gestione delle estorsioni da parte di Musella andò storto e lo stesso clan decise di eliminarlo. La Dda sulla scorta delle dichiarazioni del pentito sta ultimando l’inchiesta mettendo insieme gli ultimi tasselli per incastrare mandanti ed esecutori materiali oltre a chi poi fece sparire il suo cadavere sotterrandolo nel terreno dove fu trovato lo scorso anno.
Rosaria Federico
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(nella foto il luogo del ritrovamento del cadavere di Massimiliano Musella e nel riquadro il boss pentito Salvatore Romano muoll muoll)
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2018 - 22:45