Si è concluso il Premio Gigarte, Padova 2018, prestigiosa mostra-mercato che si è tenuta a Padova dal 2 al 27 ottobre e che da anni vede operatori del settore, collezionisti e appassionati da tutta Europa. Una grandissima mostra mercato che in oltre 25 anni di vita ha visto numeri sempre più in crescita, con 160 espositori selezionati tra le più importanti gallerie d’arte italiane e tra i migliori artisti italiani e stranieri. Quest’anno Gigarte ha deciso di offrire l’opportunità agli Artisti (pittori, fotografi, artisti che fanno arte materica e digitale) iscritti al portale di poter esporre le proprie opere all’edizione 2018 di Fiera Arte Padova. I premi sono, come sempre, assegnati in maniera distinta, dalla giuria tecnica e dalla giuria popolare. I componenti della giuria tecnica sono stati scelti da Amedeo Caneschi, responsabile artistico di Gigarte, che copre anche il ruolo di Presidente della giuria stessa: Antonio Romano, pittore napoletano; Nicola Nozzoli, mercante di arte moderna e contemporanea nonché titolare della galleria d’arte “Nozzoli” ad Empli; Daniele Bertuccelli, collezionista di dipinti antichi; Maura Vagli, giornalista.
Al concorso, a cui hanno aderito 44 artisti con 59 opere, ha anche partecipato la nota artista napoletana Carmela De Lucia con la sua opera “Il Cantante”, conquistando meritatamente il dodicesimo posto. “Il Cantante” è arrivato dunque con soddisfazione tra i venti finalisti, dopo aver ottenuto ben 73 voti dalla giuria popolare online ma soprattutto dopo essere stato attentamente esaminato dalla giuria tecnica, secondo i tre criteri fondamentali, soggetto, poetica e tecnica. Nell’immagine di quest’opera prevale l’influenza sull’inconscio, la De Lucia reinterpreta in chiave psicologica la foto del cantante napoletano Dante Ferri. Ad un primo sguardo il cortocircuito tra ciò che si vuole essere e ciò che si è vengono simboleggiati con sintesi dalla figura del cantante parzialmente celata in un connubio di colori contrastanti il chiaro/scuro. Nella scena carica di tensione il soggetto appare ricco di qualità emotive e psicologiche rimanendo in equilibrio tra rappresentazione e realtà in una scena dove sembra quasi che il tempo si sia fermato nell’attimo del silenzio quasi come un segno d’interpunzione. La pittura è in fondo un segno di punteggiatura della vita (Stefano Castelli) e l’opera nell’insieme completa il testo.
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