Belli di notte in Europa, Lorenzo Insigne ed Edin Dzeko preparano il derby del Sud di domenica che, col favore delle tenebre, potrebbe esaltare i due attaccanti di razza in una sfida piu’ delicata per la Roma che per il Napoli. Lorenzo il ‘magnifico’ prima stende il Liverpool poi ammutolisce il Parco dei Principi in una stagione di serie A da 6 gol in 8 gare, coi benefici della cura Ancelotti che lo ha reso terminale offensivo atipico ma sempre piu’ prolifico. Dzeko si mangia tanti gol ma ne segna a grappoli (80 in 150 gare a Roma) con 5 reti in 3 partite di Champions, suo terreno di caccia preferito. L’ex Carlo Ancelotti sorride sornione ai pronostici che danno il Napoli favorito. Nelle ultime due stagioni le due squadre si sono scambiate ceffoni vincendo in trasferta e perdendo in casa. L’ultimo, il 4-2 di marzo, ha spezzato la fuga scudetto della squadra di Sarri in una gara da brividi per l’ex Mario Rui. La vittoria in casa piu’ recente tarda quattro anni, quando in panchina c’era ancora Benitez. Ma la realta’ del campionato dice pero’ altro: la scintillante macchina da guerra sarriana e’ stata adattata da Ancelotti alle esigenze di lungo periodo. Lavoro e sorrisi, pianificazione e bonomia: ora la rosa e’ lunga e tutti sono coinvolti, gli schemi non sono dogmi. Dopo qualche assestamento il Napoli ha perso solo in casa Juve e il pari col Psg e’ venuto per pura sfortuna dopo avere dominato. Ecco perche’ il tecnico non teme sbavature per la sfida di domenica che la Roma affronta col morale ricaricato dal 3-0 al Cska, ma consapevole dei suoi limiti di tenuta mentale. L’esame per Di Francesco e’ severo: non puo’ fallire per non ritrovarsi a centroclassifica e in attesa dell’altra trasferta insidiosa di Firenze. Il tecnico si riaffida alla vecchia guardia che ha vinto il derby. Riecco Kolarov, De Rossi, Manolas per riavvicinare la zona Champions. Ci vorra’ un’invenzione per indirizzare una gara che non e’ mai stata avara di giocate e reti da antologia. In 89 anni gli 0-0 sono stati appena 19, e solo due negli ultimi 23 anni. A tanta grazia hanno contribuito attaccanti come Amadei, Da Costa, Pruzzo, Totti, Vinicio, Sivori, Maradona, Cavani. Che non sia una sfida normale si capisce fin dalla prima gara, il 2-2 a campo Testaccio nel 1929, col giallo di un gol fantasma del Napoli con pallone che buca la rete che poi un raccattapalle si affretta a rammendare. L’anno dopo i primi successi, auspici Volk e Sallustro, miti degli anni 30. Poi equilibrio con fiammate romaniste (4-0 nel 1935 con tripletta di Guaita; 5-1 nel 1941 con tris di Amadei verso lo scudetto, e un 5-2 nel 1953). A fine decennio due successi esterni del Napoli (3-1 e 2-0 con zampata di Vinicio) che scatenano la reazione nella Pasqua del 1959: 4-0 dopo 22′ e 8-0 finale con tris di Da Costa. Ma il Napoli rialza la testa: rimonta una tripletta di Manfredini nel 1963, infligge quattro ceffoni nel 1971 e poi la Roma non vince per 9 anni. Perfino il dream team di Liedholm e Falcao subisce un 4-0 nel 1980 complici due autoreti. Le due squadre decollano: la Roma centra 5 successi di fila, tra cui un 5-2 e un 5-1 nel 1983. Ma arriva il tempo di Maradona che nel 1987 sigla il successo all’Olimpico, poi ecco il fattaccio del 25 ottobre: la Roma in vantaggio e con due uomini in piu’ si fa raggiungere da Francini, Bagni si rivolge alla curva Sud col gesto dell’ombrello. la fine del gemellaggio tra le due tifoserie con uno strascico che culmina nell’omicidio Esposito tre anni fa. Maradona trascina il Napoli al secondo scudetto nel 1990 grazie anche al 3-1 sulla Roma con una doppietta su rigore. A fine secolo solo Roma: 4-1 nel 1996 con tripletta di Delvecchio, 6-2 con Zeman e tris di Balbo nel 1997. Nel 2007 c’e’ un pirotecnico 4-4, l’anno dopo l’1-1 e’ contrassegnato da gravi incidenti, nel 2009 una doppietta di Totti costa la panchina a Donadoni. Il resto e’ storia recente: doppio successo nel 2010 con Hamsik e Cavani dopo un lungo digiuno. Due anni dopo spietata tripletta di Cavani per il 4-1 che tramortisce la Roma di Zeman. I giallorossi reagiscono con un 2-1 e un 2-0 con doppietta di Pjanic. Poi i partenopei eliminano i rivali nelle semifinali di Coppa Italia e inanellano tre vittorie di fila con Callejon sempre in gol. Nel 2015 un gol di Pjanic aiuta la Roma ad arpionare la Champions mentre l’anno dopo quello di Nainggolan non basta a sottrarre al Napoli di Sarri e Higuain il secondo posto. Poi due anni di schiaffoni a domicilio: il 3-1 della Roma al San Paolo, al ritorno il meritato 2-1 del Napoli. Poi ancora l’1-0 griffato Insigne e il 4-2 al San Paolo con doppio Dzeko. Sempre loro, gli attesi protagonisti di domenica.
Articolo pubblicato il giorno 26 Ottobre 2018 - 10:14