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Napoli. “La gravita’ del comportamento tenuto dall’indagato, che si e’ agevolmente procurato un’arma e faceva fuoco in un luogo pubblico, dimostra che c’e’ un pericolo di recidiva concreto. Cosi’ come l’attualita’: mancanza di remore, senza alcun scrupolo ha fatto fuoco mettendo a rischio la vita di tutti”. Cosi’ il giudice per le indagini preliminari di Napoli, Anna Tirone, motiva nella misura di custodia cautelare l’arresto di F. D’O., 32 anni, della zona del Vasto, che ha sparato contro i parcheggiatori abusivi che non avevano impedito il furto del suo scooter. Con lui e’ indagata a piede libero anche la fidanza che quella sera dell’otto aprile scorso era con lui in via Chiatamone a Napoli, quando si consumo’ “l’atto intimidatorio contro i due parcheggiatori abusivi”. Il parrucchiere incensurato ha fatto fuoco per sei volte e ad altezza uomo tra la folla impaurita del lungomare di Napoli. Lui stesso si presento’ agli inquirenti sette giorni dopo la sparatoria raccontando di aver fatto fuoco e riferendo di aver comprato la pistola nel rione Luzzatti la mattina stessa dell’accaduto. Questa circostanza, come sostiene il gip, e’ ancora avvolta nell’ombra e D’O. non ha chiarito molti dubbi degli inquirenti. L’uomo del resto era stato identificato grazie alle telecamere di sorveglianza di due locali, dal numero di targa dell’auto di un amico che lo ha prima preso e poi riaccompagnato in via Chiatamone per la spedizione punitiva, e dalla testimonianza del direttore di sala e di un cameriere che avevano servito la coppia e parlato con lui e la sua ragazza, che, bionda, con un pantalone rosso e un cappotto con le borchie, non passava inosservata.
Articolo pubblicato il giorno 31 Ottobre 2018 - 21:16