Napoli. Ci sarebbe una frizione interna tra il clan Iadonisi e i Cesi, per il controllo delle piazze di droga e del racket dei parcheggi dietro la stesa della notte scorso a Fuorigrotta che ha causato il ferimento dell’innocente dell’operaio incensurato Umberto Visone, di 64 anni. Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere private e pubbliche della zona per trovare frame utili per risalire agli autori della sparatoria. La scorsa notte un proiettile calibro 7,65 ha forato la finestra della camera e si e’ fermato sul letto. E’ accaduto in via Leopardi a ridosso del rione Lauro. In quel momento, erano da poco passate le 23, la moglie era andata in bagno, “altrimenti il proiettile l’avrebbe presa in pieno”. Lui invece e’ rimasto ferito, forse di striscio dal bossolo o forse urtando con il gomito da qualche parte in casa. “Non lo ricordo, ma penso che si sia trattato del proiettile”, dice. E l’effetto del raid con spari della scorsa notte a Fuorigrotta, nel rione Lauro, una zona popolare dove insistono piazze di hashish e marijuana nella quale e’ la prima volta che si registra un episodio simile. Visone e’ incensurato, come la moglie, e ha casa al primo piano. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri. E’ molto probabile che chi ha fatto fuoco nella casa di Visone abbia sbagliato obiettivo.
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