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Napoli, l’assassino di Perinelli si difende: ‘Mi ha provocato’. La mamma di Lello: ‘Non è vero la sua è una famiglia di violenti’

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Si conoscevano bene, due anni fa addirittura si frequentavano. Poi qualcosa nel loro rapporto e’ precipitato fino a quando sabato sera, all’esterno di un locale di Bagnoli, a Napoli, c’e’ stata una scazzottata. “Gli ho detto di non intromettersi e di farsi gli affari suoi, perche’ io stavo litigando con altre persone e lui non c’entrava nulla”. E invece non e’ andata cosi’. “Ho saputo nel quartiere che Raffaele Perinelli mi stava cercando perche’ voleva farmela pagare e cosi’ ho portato con me un coltello”. Poi l’incontro di ieri notte, casuale, davanti a un circolo ricreativo di Miano, a nord di Napoli. “L’ho visto in scooter e io ero in auto. Lui mi ha visto e ha sferrato un calcio nella portiera. Poi si e’ fermato e ho visto che prendeva qualcosa dalla sella e a quel punto sono uscito”. Aveva un coltello tra le mani Alfredo Galasso, 31 anni, venditore ambulante di frutta e verdura che ha confessato di aver assassinato Lello, il 21enne ucciso a Napoli nella notte tra sabato e domenica . “Ci siamo scontrati e l’ho ucciso”, ha detto il 31enne al pm che ha emesso un fermo per il reato di omicidio volontario e porto abusivo di arma. “Sono distrutto. Ho ucciso quel povero ragazzo e e ho distrutto anche la mia vita”. Assistito dall’avvocato Rocco Maria Spina, ha risposto alle domande del pm per tutta la mattina. Tra le lacrime, disperandosi. “Dopo l’omicidio sono corso verso casa mia, ho vagato per tutta la notte, ho buttato il coltello in un vallone a Miano e poi ho chiamato mia sorella chiedendo aiuto”, ha spiegato. Si e’ consegnato ai carabinieri alle prime luci del giorno.

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La mamma del giovane calciatore ucciso ha rilasciato una lunga intervista a TeleclubItalia  nella quale spiega “Abita in un palazzo di fronte a noi, a Secondigliano. Ha visto crescere mio figlio, ha 31 anni. Per una settimana ha tenuto il coltello con sé. Ieri, all’esterno del centro scommesse Snai, ha aspettato che Raffaele passasse in sella al suo scooter. L’ha chiamato ‘scemo’ per provocarlo e ben sapendo che mio figlio si sarebbe fermato per reagire all’insulto. A quel punto ha estratto il coltello e con un solo colpo l’ha ucciso. E’ stato tutto studiato, altrimenti avrebbe usato un coltello piccolo. Ha aspettato sette giorni, perché mio figlio non usciva da una settimana. E’ andato dal barbiere e lui lo aspettato e lo ha ucciso. Faccio un appello all’avvocato: Non difendere quest’animale. Galasso ha premeditato l’omicidio… Come possono testimoniare tutti, quelli dell’Università, i ragazzi del rione, mio figlio non è stato mai sorpreso con una pistola, mai sottoposto a un fermo, mai una rissa. Era un angelo.Gli ho insegnato a lavorare. Era un ragazzo pulito che ho cresciuto da solo. Il giudice che giudicherà Galasso non deve avere nessuna pietà”.

Ecco l’intervista integrale della mamma di Raffaele Perinelli rilasciata a TeleculbItalia

 


Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2018 - 16:06


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