“In merito all’articolo di stampa dal titolo ‘Cardarelli choc, 15 mesi di attesa per farsi controllare il pace-maker’, la direzione generale dell’azienda ospedaliera Antonio Cardarelli smentisce categoricamente i fatti riportati”. Lo scrive la stessa azienda ospedaliera in una nota precisando che “la direzione generale tiene infatti a sottolineare come di ‘scioccante’ in questa presunta notizia ci sia solo la leggerezza con la quale frettolosamente è stato costruito l’ennesimo falso caso di malasanità”. “Nella speranza di poter ripristinare un barlume di verità, – prosegue la nota – l’Azienda ospedaliera ha inteso ricostruire il percorso del paziente in questione. L’uomo è stato ricoverato il 2 settembre a causa di un blocco atrioventricolare complesso con severa sepsi. Stabilizzato il quadro clinico, il 18 settembre al paziente è stato impiantato un pacemaker e il 21 settembre è stato dimesso. A distanza di soli sette giorni dall’impianto, il 24 settembre è stato sottoposto alla visita di controllo pacemaker che, secondo quanto è stato riportato sulla stampa, gli sarebbe stata prenotata a distanza di quindici mesi”.
“Alla verità dei fatti si sarebbe potuti arrivare con semplicità anche solo valutando i documenti di dimissione dell’uomo. – evidenzia la nota del Cardarelli – Al paziente non è stata infatti prescritta alcuna ‘visita impianto pacemaker’ e questo proprio perché la visita necessaria era già stata eseguita entro 7 giorni dall’impianto. Si evidenziano inoltre i i dati dell’Unità Operativa Cardiologia con UTIC: 2017 / 350 impianti di pacemaker; 9 mesi 2018 / 245 pace-maker; complicanze maggiori 0%; complicanze minori
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2018 - 15:15