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Meta, tangente mensile al sindaco: a giudizio Tito

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Meta di Sorrento. Nella giornata di ieri l’attuale sindaco di Meta Giuseppe Tito, nonché consigliere della Città Metropolitana di Napoli, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Torre Annunziata. Il reato ipotizzato dalla Procura per il quale dovrà rispondere il politico è corruzione. Il processo prenderà il via il prossimo febbraio, rinviati a giudizio anche i dirigenti comunali Paola De Maio, Rocco Borrelli, Rina Paolotti, oltre che gli imprenditori Nunzio Lardaro, Carmela Izzo, Aniello Donnarumma e Antonino Staiano. A vario titolo i pm contestano i reati di corruzione, peculato, appropriazione indebita, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, induzione indebita a dare o promettere utilità, omessa denuncia e illeciti tributari.
Al centro dell’indagine ci sono gli affidamenti di tre servizi: quello del parcheggio in spiaggia per il 2012 che sarebbe avvenuto sulla basa di un accordo tra Tito, all’epoca dei fatti assessore, e il socio fondatore della cooperativa San Michele Antonino Staiano. Sotto la lente di ingrandimento anche il servizio per il trasporto scolastico per l’anno scolastico 2014/15 che sarebbe finito alla ditta Amps nonostante l’impresa fosse carente dei requisiti previsti dalla legge per effettuare tale servizio e l’appalto per le luci natalizie nel Natale 2014 che sarebbe stato assegnato alla Tecnoservice. Da questo anche il coinvolgimento dei funzionari pubblici e referenti delle società. Secondo la Procura Tito avrebbe intascato una tangente di 2mila e 500 euro al mese per circa sei mesi per far si che l’appalto per il servizio di parking sulla spiaggia fosse aggiudicato dalla cooperativa San Michele. Il sindaco Tito dovrà quindi rispondere di, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, peculato, omessa denuncia, corruzione e falso.


Articolo pubblicato il giorno 26 Ottobre 2018 - 08:02

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