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Marco Mengoni il 18 maggio al PalaSele di Eboli

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Alla vigilia della release dei due nuovi singoli, Marco Mengoni annuncia le prime date del tour, prodotto e distribuito da Live Nation, che accompagnerà il suo nuovo progetto discografico: il #MengoniLive2019 partirà ad aprile da Torino per arrivare al PalaSele di Eboli il 18 maggio 2019. I biglietti per #MengoniLive2019 saranno eccezionalmente acquistabili sulla app ufficiale Marco Mengoni per 48 ore a partire dalle ore 10 di lunedì 22 ottobre. Dalle ore 10 di martedì 23 ottobre partirà la prevendita My Live Nation riservata agli utenti registrati su http://www.livenation.it, mentre dalle ore 11 di mercoledì 24 ottobre si potranno acquistare su tutti i canali ufficiali e i punti vendita autorizzati. Per informazioni sulla tappa di Eboli, a cura di Anni 60 produzioni: 089 4688156, http://www.anni60produzioni.com.
In attesa dunque di archiviare l’eccezionale 2018 live con gli attesissimi concerti di Laura Pausini il 3 e 4 novembre, Claudio Baglioni il 10 novembre e 11 novembre, Cesare Cremonini il 5 dicembre e i negramaro il 13 dicembre, si fa sempre più esaltante anche il calendario 2019 a cura di Anni 60 produzioni al PalaSele di Eboli, dove sono già attesi i concerti di Emma (18 febbraio), Alessandra Amoroso (23 marzo prima data e 4 maggio nuova data), Thegiornalisti (28 marzo), Fedez (30 marzo).
Per la prima volta Marco Mengoni sceglie ben due brani per anticipare il suo prossimo disco di inediti che uscirà il 30 novembre su etichetta Sony Music. Da domani, venerdì 19 ottobre, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali arrivano VOGLIO e BUONA VITA. La release è stata preceduta da una speciale anteprima in cinque città italiane dove, grazie alla collaborazione con Musement, Marco ha incontrato alcuni fortunati fan e ha condiviso con loro il primo ascolto dei due singoli. Milano e l’Orto Botanico di Brera, Roma e il Chiostro del Bramante, Firenze e Palazzo Strozzi, Venezia e Cà Pesaro, Napoli e il Museo Pietrarsa: queste le cinque città e i luoghi dove la bellezza, uno dei temi portanti del progetto, viene esaltata.
Entrambe le tracce segnano un’importante svolta per Marco dal punto di vista artistico, grazie ad un sound inaspettato che passa attraverso esperienze musicali molto diverse. In pittura e in fotografia, il contrasto è mancanza di sfumature nei colori, e così la giustapposizione di luce e ombra è il filo conduttore di questi primi due brani, che aprono una prima importante finestra sull’intero disco. I due brani usciranno per la prima volta in contemporanea nei paesi di lingua spagnola nelle due versioni Quiero e Buena Vida.
VOGLIO è un’esplosione di energia, di vita e di desiderio, un uptempo scritto da Marco insieme ad Andrea Bonomo e Gianluigi Fazio. “VOGLIO gioca con il contrasto senza sfumature, con un tempo verbale che poche volte ho usato nella mia vita e qui viene ripetuto quasi a perdere valore e significato originario – racconta Marco – Questo pezzo prende ad esempio luoghi comuni, modi di dire e atteggiamenti di vita quotidiana che vengono ribaltati ed esasperati frase dopo frase, dove tutto è il contrario di tutto. Io e miei musicisti abbiamo lavorato in studio e l’arrangiamento è quindi istintivo e “sporco”, in un rimpallarsi veloce di battere e levare coerente con il contrasto che il pezzo stesso rappresenta.
BUONA VITA cambia nettamente l’approccio testuale e il suono. Scritto da Marco a quattro mani con Fabio Ilacqua e prodotto da El Guincho (già produttore dell’ultimo lavoro di Rosalia), questo brano lascia spazio a sonorità inedite che accompagnano un manifesto per augurare il meglio a chi c’è e a chi non c’è più. “In superficie è una canzone allegra, armonicamente in maggiore che però nasconde un significato molto profondo – spiega Mengoni – Un allontanamento da tutti i compromessi a cui la vita ci ha obbligato, volere bene a prescindere dalle esperienze e quindi augurare un buon percorso a tutte le persone che hanno fatto, fanno e faranno parte del nostro vissuto. Il contrasto ritorna anche in questo brano, vestito da influenze latine e allegre che ho incontrato durante il mio viaggio. Ho ascoltato musica molto lontana dalla nostra e, in questo caso, ho preso spunto da un genere che nasce in una piccola isola dei Caraibi, dove canzoni apparentemente leggere raccontano storie molto profonde e importanti”.


Articolo pubblicato il giorno 18 Ottobre 2018 - 20:17

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