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Mame Ostrichina, il primo ristorante biodinamico di Napoli

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Biodinamico, ecosostenibile e geolocalizzato, è questo il concept dello spazio ideato da Monica Neri, madre del sushi restaurant Kukai, che inaugura mercoledì 10 ottobre a Napoli il suo nuovo ristorante Mame Ostrichina. Mame è il seme (fagiolo), Ostrichina è un omaggio a Re Ferdinando IV di Borbone, che diffuse le tecniche di coltivazione delle ostriche in tutta Europa. Vero amante dei frutti di mare, fu tra i primi sovrani a portare a corte le ostriche. Di qui la creazione della famosa Sala dell’Ostrichina che sorge sul Lago del Fusaro, difronte la Casina Vanvitelliana e dell’ambito titolo di “ostricaro fisico”. Ristoro per il corpo e per l’anima, così le proposte gastronomiche d’ispirazione mediterranea spaziano anche nella cucina vegetariana e seguono il ciclo della terra. In tavola vini biodinamici e birre artigianali. Tra le novità il “sushi&susci”, che spazia dal sushi tradizionale a roll innovativi, fino a una linea tutta vegana da asporto. Un ristorante di respiro biodinamico, secondo il quale la fertilità del suolo e l’agricoltura devono essere inserite in una visione di forze cosmiche, energie astrali e spirituali. Il principio base della cucina biodinamica è fondato sull’effetto che il ciclo della luna ha sull’attività biologica delle piante e di conseguenza del suo apporto all’uomo. Un progetto di vita piacevole, accoglienza e formazione che si chiama “Magna Mater”, rivolto ai napoletani e ai turisti: acquisti consapevoli, piatti preparati con procedimenti a basso dispendio energetico, valorizzazione dei prodotti campani in una dimensione di offerta a clientela internazionale, in una parola: glocal. Ma anche un luogo per partecipare alle “meditazioni della luna”, a corsi introspettivi, percorsi di scrittura autobiografica e tanto altro. “Spazio al benessere del corpo, dell’anima e della mente – spiega Monica Neri –  le mie scelte si inseriscono in un progetto di alimentazione sostenibile a bassissimo impatto ambientale e di cura dell’individuo e del collettivo. La scelta di ispirazione crudista nasce dal desiderio di limitare l’utilizzo quotidiano di prodotti industriali, il cui impiego di imballaggi, il trasporto dei prodotti, il sistema di produzione hanno un forte impatto sull’ambiente. L’eliminazione di carni e prodotti ittici allevati consente un’alternativa valida agli allevamenti intensivi”. Monica Neri, imprenditrice, ristoratrice, studiosa di civiltà orientali, ha studiato e vissuto in Francia e in Giappone.


Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2018 - 16:26

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