E’ bastata la prima forte pioggia autunnale per distruggere la tensostruttura eretta a protezione della catasta di rifiuti speciali, residui dell’ex deposito di fitofarmaci Agrimonda, distrutto da un incendio 23 anni fa. Da ore un odore acre di ammoniaca è tornato a saturare l’intera area e a invadere l’abitato circostante, dove intanto sono rientrate tutte le famiglie che erano stata fatte evacuare negli scorsi mesi. Se solo fosse stato rispettato il cronoprogramma per la rimozione dei rifiuti e la bonifica dell’area, oggi tutte queste famiglie e interi quartieri dei comuni di Marigliano e Mariglianella non si troverebbero più a convivere con una bomba ecologica e con le continue esalazioni che da essa si sprigionano”. E’ quanto denuncia il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.
“Grazie ai nostri atti in Consiglio regionale e alle battaglie che portiamo avanti da anni – ricorda Saiello – il progetto di risanamento ambientale dell’area del deposito, approvato nel 2015, è finalmente partito agli inizi dello scorso febbraio. Un progetto che prevedeva la consegna del cantiere entro un tempo massimo di 97 giorni, con l’impegno del vicepresidente e assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola a monitorare affinché le opere procedessero spedite, ma che, a otto mesi da quella data, è ancora in alto mare. Nei prossimi giorni, con il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo, effettueremo una nuova ispezione nel cantiere e chiederemo l’impegno del Governo affinché si dia un’accelerata alle opere di rimozione e bonifica di un sito che da 23 anni costituisce un monumento al degrado e una fonte certa di inquinamento ambientale”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2018 - 20:05